Condividiamo con voi un’ottima notizia!! Dopo mesi di dura battaglia finalmente arriva il no all’impianto. Potete ripercorrere la vicenda cliccando qui
Italia Nostra Firenze e nazionale
Comitato Monte Gazzaro - No eolico selvaggio
Rete della Resistenza sui Crinali
Comitato Monte Gazzaro - No eolico selvaggio
Rete della Resistenza sui Crinali
Riconosciute le sacrosante ragioni contro uno scempio insensato espresse in questi
mesi da Italia Nostra Firenze dal locale Comitato e da altre Associazioni ambientaliste
mesi da Italia Nostra Firenze dal locale Comitato e da altre Associazioni ambientaliste
Firenze, 16 Aprile 2014
Intorno alle due del pomeriggio di ieri il colpo di scena: dopo la mattinata trascorsa a esaminare se le varie prescrizioni formulate dai diversi Enti erano state correttamente recepite da Hergo Wind e dopo che il Settore Energia della Regione Toscana aveva dichiarato di non condividere dal punto di vista procedurale il cambiamento di parere da parte della Soprintendenza ai beni paesaggistici, espresso nella precedente riunione della Conferenza dei Servizi del 18 marzo, è stata proprio la Soprintendenza a tagliare la testa al toro.
Con un documento ben argomentato, sia dal punto di vista giuridico sia da quello tecnico, è stato riconosciuto che l’impianto eolico sul Monte Gazzaro avrebbe provocato danni gravissimi al paesaggio alla superficie boscata (tutelata dalla legge). L’impianto sarebbe sorto sul “sentiero doppio zero del CAI”. ‘il Sentiero degli DEI’, più volte citato nel documento finale della Sovrintendenza, ne avrebbe avuto danni irreversibili, come sarebbe successo per tutta la zona, che vanta itinerari storici riconosciuti ed apprezzati a livello europeo.
E questo è bastato per dire no all’impianto.
Il Ministero dei Beni Ambientali per bocca della la Soprintendenza, ha potuto recepire i princìpi contenuti nel nuovo Piano Paesaggistico della Toscana, in discussione in questi giorni in Consiglio Regionale, riconoscendo cosí esplicitamente il grande valore della pianificazione territoriale della nostra Regione.
I rappresentanti di Hergo Wind non sono riusciti a nascondere la loro rabbia per l’inatteso smacco subito e soprattutto, come è sfuggito al loro legale, “per gli ingenti danni subiti dall’impossibilità di accedere alle aste” (probabilmente le ultime. Ndr). L’ottenimento dell’autorizzazione unica era infatti la pre-condizione irrinunciabile per partecipare alle aste e ambire ai generosissimi incentivi pubblici, senza i quali l’impianto del Gazzaro non avrebbe alcuna possibilità di essere redditizio. I Rappresentanti di Italia Nostra e del comitato Comitato Monte Gazzaro – no eolico selvaggio e della Rete della resistenza sui Crinali, presenti come osservatori, manifestano la propria soddisfazione e dichiarano:
“di apprezzare moltissimo il lavoro della Soprintendenza, che ha dovuto superare il forte handicap iniziale rappresentato dal primitivo giudizio favorevole, dato in sede di valutazione di compatibilità ambientale. Ma un riesame accurato della documentazione e soprattutto due sopralluoghi sul posto negli ultimi mesi, hanno fatto emergere tutti i ben fondati motivi per il no definitivo all’impianto che, per primo, avrebbe violato il crinale principale del nostro Appennino.”
Italia Nostra, i rappresentanti del Comitato e delle altre Associazioni ambientaliste hanno anche sottolineato l’importanza decisiva del proprio lavoro, della caparbietà con cui hanno portato avanti una battaglia sacrosanta e della scelta di confrontarsi con tutte le istituzioni, dai Comuni alla Soprintendenza, alla Regione, dimostrando, in tal modo, che se le richieste sono giuste e ben argomentate, anche se portate avanti solo da volontari che difendono interessi collettivi, possono farsi spazio ed essere condivise dove c’è il potere effettivo di decidere pro o contro il bene comune.
Con un documento ben argomentato, sia dal punto di vista giuridico sia da quello tecnico, è stato riconosciuto che l’impianto eolico sul Monte Gazzaro avrebbe provocato danni gravissimi al paesaggio alla superficie boscata (tutelata dalla legge). L’impianto sarebbe sorto sul “sentiero doppio zero del CAI”. ‘il Sentiero degli DEI’, più volte citato nel documento finale della Sovrintendenza, ne avrebbe avuto danni irreversibili, come sarebbe successo per tutta la zona, che vanta itinerari storici riconosciuti ed apprezzati a livello europeo.
E questo è bastato per dire no all’impianto.
Il Ministero dei Beni Ambientali per bocca della la Soprintendenza, ha potuto recepire i princìpi contenuti nel nuovo Piano Paesaggistico della Toscana, in discussione in questi giorni in Consiglio Regionale, riconoscendo cosí esplicitamente il grande valore della pianificazione territoriale della nostra Regione.
I rappresentanti di Hergo Wind non sono riusciti a nascondere la loro rabbia per l’inatteso smacco subito e soprattutto, come è sfuggito al loro legale, “per gli ingenti danni subiti dall’impossibilità di accedere alle aste” (probabilmente le ultime. Ndr). L’ottenimento dell’autorizzazione unica era infatti la pre-condizione irrinunciabile per partecipare alle aste e ambire ai generosissimi incentivi pubblici, senza i quali l’impianto del Gazzaro non avrebbe alcuna possibilità di essere redditizio. I Rappresentanti di Italia Nostra e del comitato Comitato Monte Gazzaro – no eolico selvaggio e della Rete della resistenza sui Crinali, presenti come osservatori, manifestano la propria soddisfazione e dichiarano:
“di apprezzare moltissimo il lavoro della Soprintendenza, che ha dovuto superare il forte handicap iniziale rappresentato dal primitivo giudizio favorevole, dato in sede di valutazione di compatibilità ambientale. Ma un riesame accurato della documentazione e soprattutto due sopralluoghi sul posto negli ultimi mesi, hanno fatto emergere tutti i ben fondati motivi per il no definitivo all’impianto che, per primo, avrebbe violato il crinale principale del nostro Appennino.”
Italia Nostra, i rappresentanti del Comitato e delle altre Associazioni ambientaliste hanno anche sottolineato l’importanza decisiva del proprio lavoro, della caparbietà con cui hanno portato avanti una battaglia sacrosanta e della scelta di confrontarsi con tutte le istituzioni, dai Comuni alla Soprintendenza, alla Regione, dimostrando, in tal modo, che se le richieste sono giuste e ben argomentate, anche se portate avanti solo da volontari che difendono interessi collettivi, possono farsi spazio ed essere condivise dove c’è il potere effettivo di decidere pro o contro il bene comune.
Italia Nostra Firenze e nazionale, Mariarita Signorini
Comitato Monte Gazzaro – No eolico selvaggio, Luciano Ardiccioni
Rete della Resistenza sui Crinali, Alberto Cuppini
Comitato Monte Gazzaro – No eolico selvaggio, Luciano Ardiccioni
Rete della Resistenza sui Crinali, Alberto Cuppini
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