Ogni anno nel nostro paese vengono venduti circa 30 milioni di pneumatici per autovettura, due milioni per autocarro, tre milioni per mezzi a due ruote e 200.000 per mezzi industriali ed agricoli.
La ricerca ha individuato diverse soluzioni possibili. Si va dalla ricostruzione, al recupero di materia, all’uso per asfalti ed alla utilizzazione per campi polisportivi.
Domenica 30 marzo a Prato sono stati inaugurati quattro campi realizzati con materiali provenienti dal riciclo degli Pneumatici Fuori Uso, sui cui si potrà giocare a tennis e calcio a 5.
Il PFU, ovvero il materiale che si ricava dagli pneumatici fuori uso, si dimostra particolarmente adatto alla pavimentazione di impianti sportivi, sia al chiuso, sia all’aperto, come è documentato dai ricercatori dell’Università romana di Tor Vergata. Dopo l’intervento in provincia di Modena, con la realizzazione del PalaMedolla in una delle zone più colpite dal terremoto emiliano del 2013, la sinergia tra Uisp ed Ecopneus ha permesso la costruzione di questi quattro campi a Prato. Questo percorso di riqualificazione sostenibile dell’impiantistica sportiva, proseguirà con interventi a Genova e successivamente a Milano, Palermo e Todi, città
in cui si sta verificando la fattibilità.
Lo smaltimento in discarica degli pneumatici fuori uso comporta un alto impatto ambientale, tant’è che dal 2003 l’Unione europea lo ha vietato per quelli interi e dal 2006 anche per quelli frantumati. In Italia il divieto è in vigore dal 2010.
Dunque, cosa farne?La ricerca ha individuato diverse soluzioni possibili. Si va dalla ricostruzione, al recupero di materia, all’uso per asfalti ed alla utilizzazione per campi polisportivi.
Domenica 30 marzo a Prato sono stati inaugurati quattro campi realizzati con materiali provenienti dal riciclo degli Pneumatici Fuori Uso, sui cui si potrà giocare a tennis e calcio a 5.
Il PFU, ovvero il materiale che si ricava dagli pneumatici fuori uso, si dimostra particolarmente adatto alla pavimentazione di impianti sportivi, sia al chiuso, sia all’aperto, come è documentato dai ricercatori dell’Università romana di Tor Vergata. Dopo l’intervento in provincia di Modena, con la realizzazione del PalaMedolla in una delle zone più colpite dal terremoto emiliano del 2013, la sinergia tra Uisp ed Ecopneus ha permesso la costruzione di questi quattro campi a Prato. Questo percorso di riqualificazione sostenibile dell’impiantistica sportiva, proseguirà con interventi a Genova e successivamente a Milano, Palermo e Todi, città
FONTE: FB Umbria verso Rifiuti Zero
Nessun commento:
Posta un commento