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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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CALENDARIO

lunedì 3 giugno 2013

Inceneritore Selvapiana: Interrogazione del Gruppo Consiliare INSIEME PER RUFINA

Pubblichiamo l'interrogazione fatta dal gruppo consiliare INSIEME PER RUFINA al Sindaco di Rufina, sulla triste storia di quello che viene definito ampliamento dell'attuale inceneritore (attuale chiuso da quasi 3 anni ........ per "manutenzione straordinaria": E' PROPRIO IL CASO DI CHIAMARLA  STRAORDINARIA, PIU' LUNGA  DI COSì  E  QUANTOMAI  INUTILE, visto che non ci sono manutenzioni funzionali in corso!).


Al Sindaco del Comune di Rufina
Sig. Mauro Pinzani

Al Presidente del Consiglio Comunale
di Rufina Sig.ra Tiziana Baglioni
                                                     
INTERROGAZIONE

CONSIDERANDO CHE

Nello scorso Dicembre l’ATO Toscana Centro ha approvato il nuovo piano economico finanziario per la realizzazione dell’impianto di incenerimento  “I Cipressi” situato in località Selvapiana Rufina (FI). Tale piano ha raddoppiato i costi dell’opera passando dai previsti € 42.000.000,00 a quota € 88.143.586,04 (di cui € 9.487.020,00 di IVA) . Il Comune di Rufina ha preso parte a tale assemblea rappresentato dalla figura del Sindaco o suo delegato che assieme ai rappresentanti degli altri comuni coinvolti ha approvato il suddetto piano economico finanziario.

RILEVANDO CHE

Il sistema di raccolta rifiuti, in questo Comune come in gran parte degli altri Comuni facenti parte di AER, negli ultimi anni è mutato profondamente con l’avvento del porta a porta e della raccolta differenziata.
 Nei nostri territori la raccolta differenziata registra valori medi superiori 60%. In particolare, secondo dati AER dei primi mesi del 2013, Londa differenzia il 70,59% – Rufina 67,43% - Pontassieve 70,28% - San Godenzo 56,23% - Pelago 45,59%. Secondo i dati AER riferiti al III° trimestre 2012 Reggello differenzia il 47,90% - Figline V.no 48,96% – Rignano S.no 48,94% - Incisa V.no 84,09% – Dicomano 48,03%.

CONSIDERANDO CHE

L’impianto “I Cipressi” è attualmente dimensionato per lo smaltimento di 68.000 tonnellate di rifiuto trattato meccanicamente codici CER autorizzati della famiglia 19 . Cifra di rifiuto  che, alla luce della raccolta differenziata virtuosamente svolta dai cittadini, non viene prodotta nei Comuni facenti parte di AER ma si ferma a circa 8.000,00 tonnellate annue di rifiuto indifferenziato , che non può essere inserito nell’impianto i Cipressi, in quanto facente parte dei codici CER 20 .
Pertanto, allo stato attuale, l’impianto di Selvapiana risulta totalmente inutilizzabile per il conferimento dei rifiuti indifferenziati dei comuni facenti parte di AER, almeno che non sia fatto un ulteriore investimento per trattare meccanicamente tali rifiuti , stabilizzarli , e farli diventare rifiuto pretrattato codice 19 .
Occorre sottolineare che l’impianto come oggi dimensionato fa riferimento a stime di rifiuti prodotti prima dell’entrata a regime del sistema di raccolta differenziata.
 Un impianto di incenerimento sovradimensionato rispetto al rifiuto effettivamente smaltito non riesce tecnicamente a raggiungere i benefici della “valorizzazione” lasciando il territorio unicamente vittima dei danni provocati dalla combustione dei materiali.
Vogliamo precisare che in questa interrogazione viene usata volutamente la parola inceneritore in quanto l’impianto come da delibera provinciale verrà autorizzato come D10, pertanto come inceneritore a terra e non come impianto di recupero sia di materia che di energia con codice R1 .

RITENENDO INOLTRE CHE

- la mole dell’impianto “I Cipressi” abbia un notevole impatto visivo nonché un alto impianto ambientale che preoccupa le attività economiche locali, agricole e agrituristiche.
- Inoltre l’impianto, che sarà dimensionato per bruciare 68.000 tonnellate annue quando il territorio non produce rifiuto per l’impianto di incenerimento di Selvapiana , almeno che non vengano fatti ulteriori investimenti per pretrattare il rifiuto indifferenziato , si inserisce in un contesto ambientale di notevole strategicità, andando a interferire con politiche di valorizzazione dell’ambiente come il progetto “Foreste Modello” e la presenza del “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”.
-  Inoltre Il contesto territoriale è di grande pregio ambientale e conosciuto nel mondo per la produzione di vini; in particolare dai vigneti dell’area si produce il “Chianti Rufina” e molti sono i nomi eccellenti tra cui la tenuta di Nipozzano dei Marchesi Frescobaldi, la fattoria di Selvapiana in sponda sinistra della Sieve, la Fattoria di Grignano, Spalletti, F.lli Grati; Basciano, Travignoli, Cerreto Libri, numerose le case vinicole e le cantine.
-  Il consorzio del Chianti Rufina comprende circa 850 ettari, con 20 produttori e immette sul mercato circa dai 2,5 milioni ai 3 milioni di bottiglie l’anno.
- Il   paesaggio è dominato dalle colline coperte di olivi, vigneti e boschi.
- Le campagne sono intensamente abitate da secoli e ricche di testimonianze storiche: chiese, castelli, ville signorili, case contadine.
- L'agricoltura produce vino e olio di oliva di alta qualità, e altre specialità della tradizione toscana: formaggi, salumi, frutta, miele, legumi, ecc.
- Tali produzioni potranno risentire in maniera significativa ed in senso negativo delle attività di incenerimento e con esse tutte le attività connesse.
- E’doveroso, infine, ricordare come l’attività terziaria sia una parte molto importante nel contesto economico della valle: numerosissimi sono gli agriturismi e bed&breakfast  che risentirebbero negativamente della realizzazione dell’impianto.

RILEVANDO INOLTRE

Che il tutto è gestito con il meccanismo delle società partecipate, entrando in conflitto con l’art 13 Decreto Legge 223/2006, come convertito in legge 248 del 4 agosto 2006, che recita:
 “ Norme per la riduzione dei costi degli apparati pubblici regionali e locali e a tutela della concorrenza.”
1. Al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la parità degli operatori nel territorio nazionale, le società, a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e servizi strumentali all'attività di tali enti in funzione della loro attività, con esclusione dei servizi pubblici locali e dei servizi di committenza o delle centrali di committenza apprestati a livello regionale a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici di cui all'articolo 3, comma 25, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonchè, nei casi consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni amministrative di loro competenza, devono operare con gli enti costituenti o partecipanti o affidanti, non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, nè in affidamento diretto nè con gara, e non possono partecipare ad altre società o enti aventi sede nel territorio nazionale. Le società che svolgono l'attività di intermediazione finanziaria prevista dal testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, sono escluse dal divieto di partecipazione ad altre società o enti.


2. Le società di cui al comma 1 sono ad oggetto sociale esclusivo e non possono agire in violazione delle regole di cui al comma 1.

3. Al fine di assicurare l'effettività delle precedenti disposizioni, le società di cui al comma 1 cessano entro quarantadue mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto le attività non consentite. A tale fine possono cedere, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica, le attività non consentite a terzi ovvero scorporarle, anche costituendo una separata società. I contratti relativi alle attività non cedute o scorporate ai sensi del periodo precedente perdono efficacia alla scadenza del termine indicato nel primo periodo del presente comma .

4. I contratti conclusi, dopo la data di entrata in vigore del presente decreto, in violazione delle prescrizioni dei commi 1 e 2 sono nulli. Restano validi, fatte salve le prescrizioni di cui al comma 3, i contratti conclusi dopo la data di entrata in vigore del presente decreto, ma in esito a procedure di aggiudicazione bandite prima della predetta data.

Tale norma:
a)      fissa il divieto alle società partecipate dal pubblico di svolgere attività di mercato
b)      prevede che   possono svolgere attività solo ed esclusivamente per i soci pubblici;
c)       stabilisce anche che queste società non possono avere partecipazioni in altre società.

Inoltre, il decreto legge 78 del 31/05/2010 come convertito  in Legge 122/2010, all’ art. 14 comma recita:
32.  …… i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possono costituire società. Entro il 31 dicembre 2012 i comuni mettono in liquidazione le società già costituite alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero ne cedono le partecipazioni. Le disposizioni di cui al secondo periodo non si applicano ai comuni con popolazione fino a 30.000 abitanti nel caso in cui le società già costituite: 

a)  abbiano, al 31 dicembre 2012, il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi; 
b)  non abbiano subìto, nei precedenti esercizi, riduzioni di capitale conseguenti a perdite di bilancio;
c)  non abbiano subìto, nei precedenti esercizi, perdite di bilancio in conseguenza delle quali il comune sia stato gravato dell’obbligo di procedere al ripiano delle perdite medesime.

Come si vede, è previsto il divieto per i comuni sotto i 30.000 abitanti di avere partecipazioni in società, a meno che non siano “comuni  virtuosi”, col bilancio in utile  negli ultimi tre esercizi, imponendo la liquidazione entro il 31 dic. 2012 per le partecipate esistenti.

INTERROGA IL SINDACO

Per conoscere i motivi per i quali il Comune ha espresso il proprio parere favorevole al suddetto piano,  esplicitando  su quali aspetti il medesimo risulta essere sostenibile economicamente, ambientalmente  e in termini sanitari.

Chiediamo inoltre che vengano esplicitate le valutazioni positive espresse dal Comune di Rufina sulla sostenibilità economica delle tariffe di accesso all’impianto.

Inoltre si chiede quanto questa amministrazione ritiene compatibile l’attività di AER S.p.a. e AER impianti s.r.l. con la L. 233/2006 e la L. 122/2010.


Si richiede di riferire sui presenti quesiti nel prossimo Consiglio Comunale  sia in forma orale che scritta


 RingraziandoVi per la Vs disponibilità


Cordiali saluti 


Rufina, 3 giugno 2013


                                I Consiglieri di INSIEME PER RUFINA
f.to Carlo Fossi
Antonio Polverini
Roberto Boninsegni


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 Link Versione originale: https://docs.google.com/file/d/1BQ0ybEXr2L9q19Kalu4KJS_DBPHDii-Cv_nrMR4sR8TWx3tMW44vJhpTFopn/edit?usp=sharing

Un altro comunicato stampa: 

COMUNICATO STAMPA liste civiche d'opposizione del Valdarno - valdisieve dei comuni di Londa-San Godenzo-Rufina-Pelago-Reggello-Incisa

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