Edizione di VIAREGGIO | (gio, 16 mag 2013) |
Solo
21 i comuni toscani virtuosi. Per gli altri aumento del 20%
Sandro
BennucciFIRENZE
«SONO VENTUNO i comuni toscani che hanno superato il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti», annuncia il governatore, Enrico Rossi. Lodando Capannori, in provincia di Lucca, il più popoloso fra i virtuosi. E per questo destinato a ospitare, sabato prossimo, il convegno regionale sullo smaltimento.
Il problema? Che gli altri 266 comuni toscani sono lontani dalla vetta «riciclona». E dovranno continuare a pagare la salatissima ecotassa. Che nel 2014 diventerà assai più pesante (stangata intorno al 20%) per effetto della Finanziaria regionale che colpirà le zone non dotate di impianti e costrette a esportare i rifiuti nelle discariche fuori zona. Nel mirino soprattutto l’area Firenze-Prato-Pistoia, la più popolata, anche d’industrie, ma anche la meno «dotata» per lo smaltimento. L’inceneritore di Case Passerini risulta indietro e impastoiato fra problemi e burocrazia.
E’ vero che l’obiettivo 65% di differenziata dovrà essere raggiunto da tutti entro il 2020. Ma intanto chi è rimasto indietro paga salato. Nicola Nascosti (Pdl), vicepresidente della commissione sviluppo del Consiglio regionale, è molto meno ottimista di Rossi sulla capacità dei comuni di riuscire ad attrezzarsi, anche per «la politica poco efficace della Regione». E cita le cifre: «Per i rifiuti, i toscani sono costretti a sborsare ogni anno addirittura 730 milioni di euro. Una cifra astronomica, soprattutto in tempo di crisi».
Chi spende di più? Nascosti enumera: «Sono 352 milioni per l’Ato centro; 232 milioni per l’Ato costa; 146 milioni per l’Ato sud. E sui cittadini dell’Ato centro pende la spada di Damocle per il 2014: il 20% di ulteriore penalità per lo smaltimento fuori ambito».
Ma la raccolta differenziata è sempre utile? Il riciclaggio dei rifiuti funziona davvero? Nascosti ha dei dubbi. E li rivela: «Mi risulta che non raramente importanti quantità di rifiuti, derivati dalla paziente e meticolosa raccolta differenziata fatta dalle famiglie, finiscano in discarica. Annullando l’impegno di tanti toscani coscienziosi e facendo crescere i livelli delle discariche, sempre più alti e vicini, in non pochi casi, alla saturazione».
Anna Rita Bramerini, assessore all’ambiente, impegnata in prima linea davanti alla montagna di rifiuti da smaltire e alle tariffe sempre meno sopportabili dalle famiglie, conferma che entro l’estate sarà presentato il piano regionale per rifiuti e bonifiche. Intanto è stato confermato che nel 2011 i flussi di rifiuti urbani sono andati al riciclo per il 39%, al recupero di energia per il 12%, in discarica per il 42%.
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