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venerdì 3 maggio 2013

CAMAIORE, DIMINUIRE I RIFIUTI E AUMENTARE LA DIFFERENZIATA

CAMAIORE, DIMINUIRE I RIFIUTI E AUMENTARE LA DIFFERENZIATA

 CAMAIORE. Diminuire i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata. Una posizione precisa, forte e condivisa dai comuni della Provincia di Lucca e da Camaiore in particolare.
L’assessore all’ambiente Davide Dalle Mura ribadisce con decisione la posizione dell’Amministrazione Del Dotto: “Di fronte alle parole espresse pochi giorni fa dal direttore di Ato Costa Toscana Franco Borchi, a cui è seguita una precisa replica da parte del Sindaco di Camaiore, abbiamo ritenuto fondamentale, assieme ad una decina di altre amministrazioni, mettere nero su bianco quelle che sono le nostre posizioni: no all’incenerimento, sì alla raccolta differenziata”.
Quindi, durante l’ultima l’assemblea di ATO a Livorno, il direttore Borchi ha ricevuto il documento, di cui Camaiore è tra i primi firmatari assieme a Lucca, Capannori, Pietrasanta, Seravezza, Massarosa, Forte dei Marmi e altri Comuni: nel testo viene espressa in modo preciso la volontà di superare l’attuale stasi relativa al piano interprovinciale dei rifiuti e indirizzare ATO e tutti i soggetti partecipanti ad un sistema della gestione degli stessi che porti alla diminuzione delle quantità e, di pari passo, all’incentivazione e al potenziamento della differenziata, con l’estensione della raccolta ‘porta a porta’ su tutti i territori di competenza.
Auspicando un dibattito serio e libero, i Comuni chiedono la riqualificazione e la riconversione degli impianti esistenti e, se necessario, la realizzazione di strutture dedicate al trattamento della raccolta differenziata.
“In tutto questo – conclude Dalle Mura – facciamo anche un appello all’Amministrazione Regionale: bisogna abbandonare la politica dell’incenerimento e soprattutto scongiurare il pericolo di un’altra politica del ‘vuoto per pieno’, causata dalla volontà di costruire una terza linea dell’inceneritore di Livorno. Un fatto che porterebbe a 200 mila tonnellate l’anno la quantità di rifiuti richiesta dall’impianto, e vedrebbe i comuni costretti a reperire questa mole di materiale, vincolandoli a pagare anche se non venisse raggiunta”.

Fonte:  http://www.versiliatoday.it/2013/04/30/camaiore-diminuire-i-rifiuti-e-aumentare-la-differenziata/ (evidenziature, sottolineature e/o grassetto di assovaldisieve)
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Dieci Comuni chiedono: "Cambiamo politica sui rifiuti"

Versilia e Lucchesia presentano un documento per dire no agli inceneritori 

di Daniela Francesconi

L'inceneritore di Falascaia a Pietrasanta
L'inceneritore di Falascaia a Pietrasanta


VERSILIA – Parte dal territorio della provincia di Lucca l'appello all'assemblea di Ato Toscana Costa, per una sterzata netta verso il potenziamento della raccolta differenziata e degli impianti di valorizzazione dei rifiuti, al posto degli inceneritori. Ieri, durante la riunione dell'Ato a Livorno, l'assessore all'Ambiente del Comune di Lucca Giuseppe Pellegrini Masini, ha presentato un documento in tal senso, condiviso con i Comuni di Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Massarosa, Capannori, Altopascio, Porcari e Castiglione di Garfagnana.
“Abbiamo ritenuto fondamentale – ha detto l'assessore all’Ambiente di Camaiore Davide Dalle Mura - assieme ad una decina di altre amministrazioni, mettere nero su bianco quelle che sono le nostre posizioni: no all’incenerimento, sì alla raccolta differenziata.

Il documento si propone “di sbloccare l’impasse registrata riguardo al Piano interprovinciale”, arrivato alla settima stesura ma poi sparito dal dibattito politico e in stand-by fino a dopo le elezioni. - “Siamo infatti convinti che i tempi siano maturi – ha detto l'assessore Pellegrini Masini - per un forte impegno dei Comuni di Ato Costa su un approccio virtuoso riguardo alla riduzione, alla raccolta e alla gestione dei rifiuti che veda la massimizzazione della raccolta differenziata attraverso l’estensione, possibilmente su tutto il territorio dell'Ambito, della raccolta porta a porta con la quale riteniamo si possano raggiungere in tempi brevi obbiettivi significativi di raccolta differenziata”.
Con il porta a porta e i necessari investimenti in impianti per la differenziazione spinta, ha spiegato Pellegrini Masini, “pensiamo si possano raggiungere livelli di raccolta differenziata del 65 per cento in tre anni e dell’80 per cento in sei su tutto il territorio dell'Ambito. Sono obiettivi ambiziosi, che però proponiamo per aprire un dibattito ed indicare un percorso nel quale crediamo.”

Qualche settimana fa, suscitarono grande scalpore le dichiarazioni del direttore di Ato Costa Franco Borchi, da noi raccolte a proposito della destinazione d'uso dell'ex inceneritore di Falascaia a Pietrasanta. “L'impianto è ancora nel Piano interprovinciale straordinario”, disse Borchi, contrario alla scelta dell'amministrazione comunale di trasformare quell'area in un centro di didattica ambientale.
Il documento sottoscritto dai dieci Comuni sottolinea come la produzione dei rifiuti negli ultimi anni sia sensibilmente diminuita a causa di una crisi economica che sempre più appare strutturale e che pertanto potrebbe avere modificato quel dato nel lungo periodo. Di ciò il Piano interprovinciale deve tenere conto, in particolare a riguardo alla previsione impiantistica.

“In tutto questo – ha aggiunto Dalle Mura – facciamo anche un appello all’amministrazione regionale: bisogna abbandonare la politica dell’incenerimento e soprattutto scongiurare il pericolo di un’altra politica del vuoto per pieno, causata dalla volontà di costruire una terza linea dell’inceneritore di Livorno. Un fatto che porterebbe a 200 mila tonnellate l’anno la quantità di rifiuti richiesta dall’impianto e vedrebbe i Comuni costretti a reperire questa mole di materiale, vincolandoli a pagare anche se non venisse raggiunta”.
Il Piano, è scritto nel documento dei Comuni, deve invece incentivare la riduzione dei rifiuti, le pratiche del riuso, la diminuzione degli imballaggi e dei prodotti a breve vita. Si richiama poi la necessità di una dotazione impiantistica fondata sulla valorizzazione degli impianti esistenti, attraverso la loro riqualificazione e riconversione, secondo criteri di sostenibilità e sicurezza, ma anche sulla realizzazione di nuovi impianti dedicati al trattamento e alla valorizzazione della raccolta differenziata.
Infine si auspica di rappresentare presso la Regione Toscana, la necessità di rendere gli Ato autosufficienti limitando, fino ad estinguerli, i flussi in entrata da altri ambiti territoriali che, eventualmente, dovrebbero avere costi più elevati.
Dopo questa ulteriore sollecitazione che il territorio lucchese e versiliese pone all'attenzione dell'assemblea dei Comuni dell'Ambito, si attendono risposte sulla sorte del Piano interprovinciale dei rifiuti. Lo stallo attuale, che molti ritengono sia dovuto alla lunga stagione elettorale, è un “elemento di incertezza” - ha ripetuto ancora Franco Borchi - nella gara indetta per la creazione di una società di gestione unica di tutto il ciclo dei rifiuti.

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