Edizione di VIAREGGIO | (dom, 7 apr 2013) |
I sindaci
sono pronti... ad incatenarsi
«Falascaia non deve essere riaperto»
«Falascaia non deve essere riaperto»
Lombardi
minaccia le dimissioni, Del Dotto porta avanti la sfida legale
«SE LA REGIONE dovesse prevedere la riattivazione dell’inceneritore di Falascaia nel nuovo piano inteprovinciale dei rifiuti lo scenario politico della Versilia cambierà, perché andrebbe disatteso l’impegno che presi tre anni fa con i cittadini». Il sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi non usa espressamente il termine «dimissioni», ma lo fa ampiamente capire, anche a gesti. E’ questo il motivo per cui ieri mattina ha voluto convocare una conferenza stampa in Versiliana insieme al collega di Camaiore Alessandro Del Dotto e a Italo Viti, vice presidente del Consorzio ambiente Versilia (Cav) e assessore all’ambiente di Pietrasanta. «L’ho fatto — dice — perché l’inceneritore è un capitolo su cui vogliamo scrivere la parola ‘fine’. Le recenti dichiarazioni del direttore di Ato costa, che ha ricordato l’esistenza dell’impianto nel piano in vigore, sono formalmente ineccepibili, così come il silenzio su Falascaia che ancora aleggia nel piano che verrà adottato tra aprile e maggio. Un silenzio che deve tramutarsi in chiusura definitiva di quell’esperienza, negativa per tutti e in tutti i sensi. Mi opporrò in ogni sede a eventuali previsioni di riattivazione dell’impianto: l’ho promesso ai cittadini nel programma di mandato e l’ho dimostrato costituendomi parte civile nel processo contro Tev».
DEL DOTTO ha poi confermato l’intervento del collega. «Si può e si deve fare a meno di Falascaia, se non altro per la sua ‘storia’, dai processi in corso a causa della gestione dell’impianto fino alle prospettive di risarcimento per i danni subiti. Attenzione: non parlo solo di danni economici, ma anche e soprattutto di salute dei cittadini e salubrità dell’ambiente. Il ‘guadagno’, con la chiusura dell’inceneritore, altro non è che una qualità della vita finalmente sana. Dopo aver subìto questo impianto per anni, si può parlare solo di una sua dismissione definitiva da parte della Regione». Italo Viti, infine, ha ricordato che il nuovo regolamento urbanistico di Pietrasanta prevede che l’inceneritore sia trasformato in un centro di educazione ambientale. «Inoltre rimettere in piedi l’impianto costerebbe 25 milioni di euro, cosa che in questo momento non ha proprio senso e non è utile a nessuno. Basta con i giri di parole e con i timori su un’eventuale presenza dell’inceneritore nel nuovo piano interprovinciale: il nostro segnale è chiaro, l’unica rivalutazione strategica deve riguardare Pioppogatto». Tutti e tre, alla fine, hanno ringraziato cittadini e comitati ambientali «per aver risvegliato le coscienze dell’opinione pubblica».
Daniele Masseglia
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La Nazione Edizione di VIAREGGIO | (dom, 7 apr 2013) |
INCENERITORE
A LIVELLO PROVINCIALE IL PDL INCALZA IL PRESIDENTE STEFANO BACCELLI E
L’ASSESSORE MAURA CAVALLARO
I
movimenti ambientalisti alzano la guardia: «Vade retro»
GLI
ABITANTI del Pollino e anche di Capezzano Pianore hanno già
drizzato le antenne. E vigilano. Come vigiliano tutti i Comitati ambientalisti
che da oltre venti anni hanno a cuore la salute pubblica e la tutela della
natura. Vigiliano con attenzione, con il massimo dell’impegno possibile, con
tanta voglia di evitare che la zomna continui ad essere al centro di delicate
indagini epidemiologiche. «Non vogliamo che si riparli di un riutilizzo
dell’impianto di Falascaia, ora basta» ribadiscono. E sono pronti a nuove forze
di lotta, se il Piano provinciale del rifiuti dovesse — uscendo dalla porta ma
rientrando dalla finestra — prevedere un riutilizzo, anche con altre forme,
l’impianto, sia pure «devitalizzato» dello smaltimento dei rifiuti attraverso
l’incenerimento.
E’ CATEGORICA anche la posizione del capogruppo consiliare del Pdl in Provincia, David Marcucci nel sottolineare «come le recenti dichiarazioni sull’inceneritore di Falascaia hanno fatto riemergere con forza i problema di un Piano interprovinciale dei rifiuti». «La mancata approvazione — aggiunge Marcucci — potrebbe far decidere altri, a cominciare dalla Regione, su come gestire e smaltire i rifiuti nei nostri territori. E’ scontato ricordare che oltre all’eventuale danno ambientale i costi di questi ritardi gravano e graveranno in modo pesante sui cittadini. Molti, troppi soldi, sono stati spesi a favore di società che hanno redatto varie bozze di piano d’Ambito. Che fine hanno fatto. Noi non vogliamo, come non lo vogliano i cittadini, che si arrivi a ‘tristi sorprese’». Ora la parola spetta alla Provincia. Senza se e senza ma. I sindaci versiliesi hanno già fatto sentire il loro rintocco di campane.
E’ CATEGORICA anche la posizione del capogruppo consiliare del Pdl in Provincia, David Marcucci nel sottolineare «come le recenti dichiarazioni sull’inceneritore di Falascaia hanno fatto riemergere con forza i problema di un Piano interprovinciale dei rifiuti». «La mancata approvazione — aggiunge Marcucci — potrebbe far decidere altri, a cominciare dalla Regione, su come gestire e smaltire i rifiuti nei nostri territori. E’ scontato ricordare che oltre all’eventuale danno ambientale i costi di questi ritardi gravano e graveranno in modo pesante sui cittadini. Molti, troppi soldi, sono stati spesi a favore di società che hanno redatto varie bozze di piano d’Ambito. Che fine hanno fatto. Noi non vogliamo, come non lo vogliano i cittadini, che si arrivi a ‘tristi sorprese’». Ora la parola spetta alla Provincia. Senza se e senza ma. I sindaci versiliesi hanno già fatto sentire il loro rintocco di campane.
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Il Tirreno
Pagina 21 - Viareggio |
Pietrasanta e Camaiore all’unisono «No all’inceneritore o salta tutto» |
I
sindaci Lombardi e Del Dotto ribadiscono la netta chiusura a qualsiasi ipotesi
possibilista nei confronti della riaccensione dell’impianto del Pollino. «Tutta
la Versilia la pensa così» |
PIETRASANTA
«Siamo pronti a ribadire in ogni sede il nostro no alla riaccensione
dell'inceneritore del Pollino. Il volere dei sette comuni della Versilia, su
questo fronte, è noto: chi ha il compito di redigere il piano interprovinciale
dei rifiuti, ne tragga le dovute conseguenze». Parole, a monito, piuttosto
chiare, quelle pronunciate ieri mattina dal sindaco di Pietrasanta Domenico
Lombardi e ancora dal primo cittadino di Camaiore, Alessandro Del Dotto:
destinataria non solo la Regione, ma anche l'Ambito territoriale ottimale dei
rifiuti e ancora tutti coloro che in ambito istituzionale e non solo «stanno
rivalutando l'idea di una possibile riaccensione oramai fuori da ogni logica,
non solo per quanto accaduto in passato, in termini di salute e danni ambientali
pagati dal territorio, che non può essere dimenticato, ma anche per le sue
ripercussioni economiche, perché rimettere a regime un impianto del genere
costerebbe non meno di venticinque milioni di euro». «Prospettive che neanche
vogliamo prendere in considerazione» aggiunge l'assessore Italo Viti, con il
sindaco Lombardi che rincara la dose. «Come amministrazione comunale - aggiunge
il sindaco - abbiamo deciso di cancellare con il nuovo regolamento urbanistico
l'inceneritore dal Pollino, destinando quello stesso sito a spazio di tutela
ambientale. La richiesta di accesso agli atti del regolamento, avanzata dal
direttore di Ato Toscana Costa Franco Borchi, è ineccepibile dal punto di vista
formale, ma, premesso questo, non vi sarà mai sponda di dialogo ad un'eventuale
discussione legata alla riaccensione. Abbiamo preso impegni ben precisi con la
nostra comunità e il sottoscritto non ha affatto intenzione di rimangiarseli.
Dimissioni come estrema risposta ad un'ipotetica riapertura dell'impianto? No,
ma voglio essere chiaro: se qualcuno pensa di voler usare il grimaldello di
Falascaia con ipotesi di riapertura, l'equilibrio politico in Versilia
sicuramente cambierà». Missiva, quella consegnata al centro-sinistra su scala
regionale e non, che non sembra lasciare spazio a troppe interpretazioni.
Lapidario anche il sindaco di Camaiore Del Dotto. «Il pensiero della Versilia -
scandisce - è noto: di certo non vogliamo drammatizzare la situazione, anche
perché non emerge al momento una volontà effettiva sulla riaccensione. Però,
questo deve essere chiaro, il no dei sindaci è definitivo. Qui bisogna
cominciare ad entrare nel dettaglio degli aspetti risarcitori legati al passato
e non ipotizzare riaccensioni fuori dal tempo e dalla logica». Luca Basile |
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