Comunicato stampa: dopo l’assemblea ATO le opposizioni di Valdarno e Valdisieve chiedono pareri ad ARPAT e al primo dipartimento della provincia.
Lo
scorso Dicembre l’ATO Toscana Centro ha approvato un nuovo piano
economico finanziario per la realizzazione dell’inceneritore “I
Cipressi” in località Selvapiana, Rufina. I costi dell’opera sono
passati dai previsti € 42.000.000,00 a € 88.143.586,04.
Dubbia
l’utilità dell’opera: secondo dati AER, mediamente, la raccolta
differenziata in Valdarno e Valdisieve raggiunge il 60%. Il rifiuto
indifferenziato da bruciare è di una decina di tonnellate annue,
l’impianto I Cipressi è dimensionato per bruciare oltre 68.000
tonnellate annue.
Quanto
approvato all’ ATO, con il voto favorevole di tutti i Sindaci presenti,
pone forti dubbi; in particolare l’inceneritore sarà autorizzato come
“impianto a terra”, quindi privo di funzioni di termovalorizzazione.
Smaltirà solo rifiuto pretrattato proveniente da tutta la provincia e
per il 10% dai Comuni della Valdisieve; quest’ultimi però non possono
pretrattare perché non dispongono di idonei impianti. Servirebbero
investimenti a sei zeri per realizzarli, quindi l’indifferenziato della
Valdisieve non entrerà mai nell’impianto di Selvapiana. Il documento
presenta anche anomalie tecniche sulla codificazione della tipologia di
rifiuti.
Queste
osservazioni, in qualità di consiglieri comunali di Londa, Rufina,
Pelago, Reggello, San Godenzo e Figline Valdarno, le abbiamo poste ad
ARPAT e al Primo Dipartimento Ambiente della provincia di Firenze
chiedendo un loro parere.
Ricordiamo
che l’area su cui giacerà l’inceneritore è oggetto di un provvedimento
della Giunta regionale che la classifica ad alto rischio idraulico e
quindi inedificabile. Un provvedimento successivo del Consiglio
Regionale ritiene l’area ad alto rischio ma edificabile previo opere di
regimentazione del fiume Sieve. L’inceneritore quindi sarà costruito
cementificando l’alveo della Sieve con dubbie conseguenze per la
sicurezza dei tratti successivi.
Il nostro non è un “Not In My Back Yard”,
non nel mio cortile, ma una questione di non convenienza tecnica ed
economica; l’impianto non recupererà i costi di realizzazione perché
difficilmente lavorerà a pieno regime, almeno che non arrivino centinaia
di autotreni con rifiuti da tutta Italia. Non ci sarà produzione di
energia elettrica; i cittadini non trarranno benefici dall’opera ma
subiranno l’alto impatto ambientale e visivo, aumento del traffico di
mezzi pesanti sulla viabilità, indebitamento dei comuni, svalutazione
economica delle aree agricole e degli immobili prossimi all’impianto,
minore capacità di attrazione turistica e forse anche un peggioramento
delle condizioni di salute. Un’opera che riduce la qualità ambientale
del territorio il quale si contraddistingue per la presenza del Parco
delle Foreste Casentinesi, per la strada dei vini del Chianti Rufina,
per il progetto internazionale delle Foreste Modello e per l’agricoltura
ecologica.
In
questo modo I Cipressi non può funzionare. Occorre ripensare il tutto a
cominciare dal piano rifiuti interprovinciale e regionale.
Consiglieri Comunali Valdarno Valdisieve
Tiberio
Corsinovi, Pierpaolo Gori, Maria Cristina Paoli (Londa), Elisa Tozzi
(Reggello), Cleto Zanetti (San Godenzo), Roberto Renzi (Figline
Valdarno), Antonio Polverini (Rufina), Sandra Bartolini (Pelago)
ALLEGATI:
ALLEGATI:
- LETTERA ALLA PROVINCIA
- LETTERA AD ARPAT
- DELIBERA 13/2013 DI ATO TOSCANA CENTRO (approvazione piano economico di AER)
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