VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

mercoledì 12 dicembre 2012

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE NAZIONALE SUL CICLO DEI RIFIUTI

RELAZIONE
La presente proposta di legge ha come fine l’ applicazione:
1 del sesto programma di azione per l’ambiente della CE, in particolare in materia di riduzione dei rifiuti che prevedeva la riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
2 della risoluzione del parlamento europeo del 24 maggio 2012 “un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” nella parte riguardante i rifiuti e l’utilizzo delle biomasse.
3 Della Direttiva quadro 2008/98/CE, laddove in particolare indica la scale delle priorità nella gestione dei rifiuti e afferma che “la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero di materia sono adottate con priorità rispetto all'uso dei rifiuti come fonte di energia”, per cui, all’interno del recupero diverso dal riciclaggio, va privilegiato il recupero di materia rispetto al recupero di energia;
4 Del risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali nonché della sentenza della Corte Costituzionale n. 199 del 2012, che esclude l’obbligo dell’assegnazione del servizio tramite gara, ma permette l’affidamento diretto a proprie società interamente pubbliche, così come previsto dalla legislazione europea.
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Il problema della salvaguardia ambientale e della salute riguarda in particolare la tecnologia dell’incenerimento, tecnologia destinata a scomparire secondo la risoluzione citata del Parlamento europeo.
Su questa tecnologia si vuole ribadire:
Gli inceneritori non eliminano i rifiuti ma li scompongono trasformandoli in composti e particelle chimiche in gran parte pericolose e non sono alternativi alle discariche in quanto necessitano di discarica di servizio per lo stoccaggio delle scorie (ceneri di fondo residue) e delle ceneri volanti dei sistemi di abbattimento e dei filtri. Sia ceneri che scorie contengono contenenti sostanze tossiche, le prime normalmente ad ad elevata concentrazione tanto da essere classificate rifiuti pericolosi, le scorie a concentrazioni più basse ma comunque sufficientemente elevate da non poter essere utilizzate, a meno che non si voglia diluirle, operazione giustamente vietata e il cui divieto è ribadito nell’art. 8 bis.
 La normativa in vigore in Italia, in accordo ed in recepimento delle rispettive Direttive della C.E., che regola le fasi di trattamento del ciclo dei rifiuti è attualmente connotata dal concetto basilare di “ciclo integrato” che contempla tra le tecnologie ammesse l’incenerimento dei rifiuti come possibile metodologia di recupero energetico. Di fatto l’incenerimento in Italia è caratterizzato da impianti a basso rendimento, quindi classificati quali impianti di smaltimento in base all’allegato 2 della direttiva quadro 2008/98/CE, recepita dal decreto legislativo n. 205 del 2010, che definisce gli impianti di incenerimento quali impianti di smaltimento al pari delle discariche qualora non raggiungano rese pari al 60% se autorizzati entro il 31/12/2008 e del 65% se autorizzati successivamente. Inoltre in tali impianti vengono utilizzati anche frazioni preziose recuperabili come carta e plastica, anche da raccolta differenziata, pratica che il parlamento europeo nella sua risoluzione esclude, come già precedentemente esposto, e pratica che fa sì che in Italia le rese di riciclaggio si discostino sensibilmente da quelle di raccolta differenziata.
 La tecnologia dell’incenerimento dei rifiuti è da sempre stata oggetto di interventi normativi incentivanti, come il regime cosiddetto CIP6 o attualmente quello dei certificati verdi, che hanno di fatto rappresentato un ostacolo concorrenziale che ha distorto e fortemente limitato sinora lo sviluppo delle pratiche e delle tecnologie legate al riciclo e recupero di materia quali fase preordinate nella scala gerarchica normativa, non ultimo quello previsto dal DM del 6 luglio 2012 che anacronisticamente rilancia gli incentivi all’incenerimento dei rifiuti.
 La tecnologia dell’incenerimento dei rifiuti è da sempre stata oggetto di fortissimo contrasto da parte sia di settori della ricerca scientifica, in particolare quelli della medicina ambientale e della medicina oncologica essendo tali impianti classificati all’art 216 del Testo Unico Sanitario (G.U. n. 220 del 20/9/1994) come “impianti insalubri di classe I°”, che di organizzazioni civiche delle popolazioni circostanti impianti esistenti od in progettazione a causa di numerosi studi ed indagini epidemiologiche che hanno indagato sulle emissioni di particolato atmosferico prodotte in fase di combustione e sulla composizione di molte molecole conosciute (diossine, pcb, furani, composti alogenati) con azione cancerogena e mutagena di cui sono noti gli effetti letali sulla salute umana e l’azione irreversibile di contaminazione della catena biologica,
 Il Parlamento Europeo con la sua risoluzione citata, impegna gli Stati membri ad escludere il ricorso all’incenerimento dei rifiuti “riciclabili e compostabili” ed il ricorso alle discariche entro il 2020, e contemporaneamente indica nelle pratiche di riduzione / prevenzione ed in quelle di riuso – riciclo – recupero di prodotti e di materiali la strada maestra per la riconversione del ciclo di trattamento dei rifiuti e per lo sviluppo di una vera “green-economy” in tutti gli Stati membri in Europa,
 Il movimento internazionale denominato “Zero Waste” da almeno quindici anni diffonde in USA, in Europa ed in tutto il mondo, attraverso l’attività di attivisti volontari come il prof. Paul Connett ed altri, il messaggio di una concreta alternativa sintetizzato nella cosiddetta “Strategia Rifiuti Zero” che prevede entro il 2020 il raggiungimento del percorso della riduzione della produzione di rifiuti, della riprogettazione industriale e del recupero totale di materia, senza il ricorso nè all’incenerimento nè alla discarica a regime. Messaggio oggi già accolto in molte grandi e piccole città in California USA (S. Francisco-Oakland-Santa Cruz-Berkley), in Australia (Canberra-Sidney), in Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica) in Argentina a Buenos Aires, in Italia (Capannori-Novara-Napoli),
 Gli impianti industriali di incenerimento di rifiuti e gli impianti di combustione di biomasse, che producono entrambi particolato atmosferico tossico anche se di composizione diversa, hanno necessità di elevati investimenti di capitali e parimenti di elevati periodi di ammortamento del capitale in genere previsti entro i quindici anni di vita dell’impianto stesso. Tali piani di ammortamento sono garantiti dalla sottoscrizione di un contratto di fornitura di materiali in ingresso a carico della/e amm.ni comunali conferenti che prefigura il deleterio meccanismo del “vuoto per pieno”, ossia l’obbligo a pagare comunque sulla base del tonnellaggio garantito contrastando di fatto l’avanzata della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti, che rappresenta oggi sulla base delle prescrizioni del Parlamento Europeo, una vera e propria ipoteca ed un ostacolo insormontabile al rispetto degli obiettivi comunitari presenti e futuri.

LEGGI L'ARTICOLATO DELLA LA PROPOSTA DI LEGGE: http://www.zerowastelazio.it/1/upload/testo_legge_nazionale_zero_waste.pdf

SITO UFFICIALEhttp://www.zerowastelazio.it/1/il_testo_della_proposta_di_legge_nazionale_zero_waste_1025734.html

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