RELAZIONE
La presente proposta di legge ha come fine l’ applicazione:
1
del sesto programma di azione per l’ambiente della CE, in particolare
in materia di riduzione dei rifiuti che prevedeva la riduzione della
produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla
produzione del 2000;
2 della risoluzione del parlamento europeo del
24 maggio 2012 “un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” nella
parte riguardante i rifiuti e l’utilizzo delle biomasse.
3 Della
Direttiva quadro 2008/98/CE, laddove in particolare indica la scale
delle priorità nella gestione dei rifiuti e afferma che “la preparazione
per il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero
di materia sono adottate con priorità rispetto all'uso dei rifiuti come
fonte di energia”, per cui, all’interno del recupero diverso dal
riciclaggio, va privilegiato il recupero di materia rispetto al recupero
di energia;
4 Del risultato referendario del giugno 2011
sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali nonché della
sentenza della Corte Costituzionale n. 199 del 2012, che esclude
l’obbligo dell’assegnazione del servizio tramite gara, ma permette
l’affidamento diretto a proprie società interamente pubbliche, così come
previsto dalla legislazione europea.
...........................
Il
problema della salvaguardia ambientale e della salute riguarda in
particolare la tecnologia dell’incenerimento, tecnologia destinata a
scomparire secondo la risoluzione citata del Parlamento europeo.
Su questa tecnologia si vuole ribadire:
Gli
inceneritori non eliminano i rifiuti ma li scompongono trasformandoli
in composti e particelle chimiche in gran parte pericolose e non sono
alternativi alle discariche in quanto necessitano di discarica di
servizio per lo stoccaggio delle scorie (ceneri di fondo residue) e
delle ceneri volanti dei sistemi di abbattimento e dei filtri. Sia
ceneri che scorie contengono contenenti sostanze tossiche, le prime
normalmente ad ad elevata concentrazione tanto da essere classificate
rifiuti pericolosi, le scorie a concentrazioni più basse ma comunque
sufficientemente elevate da non poter essere utilizzate, a meno che non
si voglia diluirle, operazione giustamente vietata e il cui divieto è
ribadito nell’art. 8 bis.
La normativa in vigore in Italia, in
accordo ed in recepimento delle rispettive Direttive della C.E., che
regola le fasi di trattamento del ciclo dei rifiuti è attualmente
connotata dal concetto basilare di “ciclo integrato” che contempla tra
le tecnologie ammesse l’incenerimento dei rifiuti come possibile
metodologia di recupero energetico. Di fatto l’incenerimento in Italia è
caratterizzato da impianti a basso rendimento, quindi classificati
quali impianti di smaltimento in base all’allegato 2 della direttiva
quadro 2008/98/CE, recepita dal decreto legislativo n. 205 del 2010, che
definisce gli impianti di incenerimento quali impianti di smaltimento
al pari delle discariche qualora non raggiungano rese pari al 60% se
autorizzati entro il 31/12/2008 e del 65% se autorizzati
successivamente. Inoltre in tali impianti vengono utilizzati anche
frazioni preziose recuperabili come carta e plastica, anche da raccolta
differenziata, pratica che il parlamento europeo nella sua risoluzione
esclude, come già precedentemente esposto, e pratica che fa sì che in
Italia le rese di riciclaggio si discostino sensibilmente da quelle di
raccolta differenziata.
La tecnologia dell’incenerimento dei
rifiuti è da sempre stata oggetto di interventi normativi incentivanti,
come il regime cosiddetto CIP6 o attualmente quello dei certificati
verdi, che hanno di fatto rappresentato un ostacolo concorrenziale che
ha distorto e fortemente limitato sinora lo sviluppo delle pratiche e
delle tecnologie legate al riciclo e recupero di materia quali fase
preordinate nella scala gerarchica normativa, non ultimo quello previsto
dal DM del 6 luglio 2012 che anacronisticamente rilancia gli incentivi
all’incenerimento dei rifiuti.
La tecnologia dell’incenerimento dei
rifiuti è da sempre stata oggetto di fortissimo contrasto da parte sia
di settori della ricerca scientifica, in particolare quelli della
medicina ambientale e della medicina oncologica essendo tali impianti
classificati all’art 216 del Testo Unico Sanitario (G.U. n. 220 del
20/9/1994) come “impianti insalubri di classe I°”, che di organizzazioni
civiche delle popolazioni circostanti impianti esistenti od in
progettazione a causa di numerosi studi ed indagini epidemiologiche che
hanno indagato sulle emissioni di particolato atmosferico prodotte in
fase di combustione e sulla composizione di molte molecole conosciute
(diossine, pcb, furani, composti alogenati) con azione cancerogena e
mutagena di cui sono noti gli effetti letali sulla salute umana e
l’azione irreversibile di contaminazione della catena biologica,
Il
Parlamento Europeo con la sua risoluzione citata, impegna gli Stati
membri ad escludere il ricorso all’incenerimento dei rifiuti
“riciclabili e compostabili” ed il ricorso alle discariche entro il
2020, e contemporaneamente indica nelle pratiche di riduzione /
prevenzione ed in quelle di riuso – riciclo – recupero di prodotti e di
materiali la strada maestra per la riconversione del ciclo di
trattamento dei rifiuti e per lo sviluppo di una vera “green-economy” in
tutti gli Stati membri in Europa,
Il movimento internazionale
denominato “Zero Waste” da almeno quindici anni diffonde in USA, in
Europa ed in tutto il mondo, attraverso l’attività di attivisti
volontari come il prof. Paul Connett ed altri, il messaggio di una
concreta alternativa sintetizzato nella cosiddetta “Strategia Rifiuti
Zero” che prevede entro il 2020 il raggiungimento del percorso della
riduzione della produzione di rifiuti, della riprogettazione industriale
e del recupero totale di materia, senza il ricorso nè all’incenerimento
nè alla discarica a regime. Messaggio oggi già accolto in molte grandi e
piccole città in California USA (S. Francisco-Oakland-Santa
Cruz-Berkley), in Australia (Canberra-Sidney), in Canada (Nuova Scozia,
Columbia Britannica) in Argentina a Buenos Aires, in Italia
(Capannori-Novara-Napoli),
Gli impianti industriali di
incenerimento di rifiuti e gli impianti di combustione di biomasse, che
producono entrambi particolato atmosferico tossico anche se di
composizione diversa, hanno necessità di elevati investimenti di
capitali e parimenti di elevati periodi di ammortamento del capitale in
genere previsti entro i quindici anni di vita dell’impianto stesso. Tali
piani di ammortamento sono garantiti dalla sottoscrizione di un
contratto di fornitura di materiali in ingresso a carico della/e amm.ni
comunali conferenti che prefigura il deleterio meccanismo del “vuoto per
pieno”, ossia l’obbligo a pagare comunque sulla base del tonnellaggio
garantito contrastando di fatto l’avanzata della raccolta differenziata e
della riduzione dei rifiuti, che rappresenta oggi sulla base delle
prescrizioni del Parlamento Europeo, una vera e propria ipoteca ed un
ostacolo insormontabile al rispetto degli obiettivi comunitari presenti e
futuri.
LEGGI L'ARTICOLATO DELLA LA PROPOSTA DI LEGGE: http://www.zerowastelazio.it/1/upload/testo_legge_nazionale_zero_waste.pdf
SITO UFFICIALE: http://www.zerowastelazio.it/1/il_testo_della_proposta_di_legge_nazionale_zero_waste_1025734.html
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mercoledì 12 dicembre 2012
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE NAZIONALE SUL CICLO DEI RIFIUTI
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