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L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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CALENDARIO

domenica 21 marzo 2010

Diossine anche all'inceneritore di Pietrasanta

Versilia, 20 marzo 2010


SITUAZIONE ATTUALE INCENERITORE
Tre sforamenti di diossine e di altri inquinanti tra febbraio e giugno 2008 (altri tre erano già avvenuti nel 2003 e precisiamo che i controlli non sono continuativi quindi in realtà gli sforamenti potrebbero essere stati molti di più). Indagini della magistratura ancora in corso. E intanto l'inceneritore continua a fumare. Nel 2008 la Provincia e il Comune decidono Nonostante di gravi fatti di far continuare l'attività all'impianto, ponendo come condizione lavori di ristrutturazione, determinate prescrizioni a cui il gestore si sarebbe dovuto adeguare e un collaudo finale di 60 giorni. A distanza di 1 anno e mezzo, dai verbali risulta che le modifiche apportate non hanno risolto del tutto le problematiche impiantistiche, né quelle delle emissioni e soprattutto che il sistema di controllo non è in grado di garantire la non manomissione; l’intento, leggiamo dai documenti, è quello di garantire la sola rintracciabilità di chi manomette.
I 60 giorni del collaudo sono trascorsi da diversi mesi, non sappiamo a quale titolo l'inceneritore stia ancora funzionando. L’inceneritore funziona sono alternativamente su una sola delle due linee di combustione; continuamente viene acceso e spento. Siamo molto preoccupati per le emissioni, che durante le fasi di accensione e spegnimento, sono documentate essere maggiori, e dove la legge prevede oltretutto dei limiti emissivi meno restrittivi. La Provincia ci ha negato l'accesso agli atti della conferenza di servizi di dicembre 2009, la motivazione è che si tratta di un procedimento ancora in corso.
SITUAZIONE TORRENTE BACCATOIO
Riguardo all’inquinamento del torrente Baccatoio, sia le analisi di gennaio che quelle di ottobre 2009, evidenziano un alto inquinamento di metalli pesanti e di diossine nei sedimenti. Leggiamo nel recente rapporto di ARPAT che se la presenza di alcuni metalli può essere attribuita alla ex miniera Edem, la contaminazione da diossine non può che essere attribuita all’inceneritore. In questa indagine non è stata presa in considerazione la presenza di PCB nei sedimenti. E' da notare che anche per i metalli pesanti i punti di maggiore concentrazione si hanno nei pressi dello scarico dell’impianto. Le diossine le troviamo non solo nel tratto antistante l’inceneritore, ma addirittura alla foce, qui tra l’altro già riscontrate nel 2008 per una moria di arselle. E’ sconcertante che il Comune di Pietrasanta non abbia provveduto alla immediata emissione di un’ordinanza per la tutela della salute dei cittadini, alla sospensione dell'autorizzazione allo scarico dell’inceneritore e alla richiesta di immediata bonifica. Solo dopo la diffida che il Coordinamento dei Comitati Versiliesi ha inoltrato a dicembre 2009 è stata emessa un’ordinanza che vieta l’attività di pesca e emungimento di acqua dal Baccatoio. Ma anche questa ordinanza risulta alquanto imperfetta, emessa con notevole ritardo, senza adeguata pubblicità e oltretutto non si capisce come sia possibile che un corso d’acqua sia inquinato a tratti. e in più si sono dimenticati di estendere i divieti anche alla foce.
Un ulteriore istanza di revoca dell’autorizzazione allo scarico dell’inceneritore è stata spedita in questi giorni alla Provincia, al Comune e alla Regione da parte del Coordinamento perché nessuna azione è stata intrapresa per interrompere le attività inquinanti e per la bonifica.
       BUGIA DELLA NECESSARIA PRESENZA DELL’INCENERITORE PER EVITARE LA CRISI
Rapportando i dati ufficiali dei rifiuti prodotti in lucchesia con le quantità conferite ai due impianti della Versilia risulta che l’inceneritore di Pietrasanta non ha bruciato in media neppure il 10% annuo dei rifiuti della Provincia. E' evidente che il paventato rischio di "emergenza come a Napoli se si chiude l'inceneritore", che spesso i politici ripetono, è semplicemente una bugia. Qualora si incorresse in un'emergenza rifiuti questa sarà da attribuirsi esclusivamente alle inadempienze delle nostre amministrazioni regionali, provinciali e comunali che non hanno rispettato la legge che da anni prevede percentuali minime di Raccolta Differenziata e di Riduzione dei rifiuti. Non hanno improntato una seria raccolta porta a porta su tutto il territorio e non si sono adeguatamente strutturate con impianti per il riciclo e il riutilizzo, sicuramente meno costosi ma più utili degli inceneritori e delle discariche che tanto piacciono ai politici e alla lobby degli industriali. L'altra favola che in questi anni amministratori e politici ci hanno raccontato è la blindatura del contratto Daviddi: la gestione di Tev e Veolia dell'impianto pare essere stata tale da permettere di chiedere legittimamente la rescissione del contratto per inadempienze contrattuali e per eccessiva onerosità, procedure che gli amministratori si sono ben guardati dal compiere.
SALUTE MINACCIATA
Se consideriamo i danni procurati all’ambiente, alla salute e alle tasche dei cittadini il bilancio dell'incenerimento è a dir poco fallimentare e il minimo che i cittadini possono tentare di fare è una richiesta di danni alle parti interessate. L'attività di incenerimento e discarica è presente a Pietrasanta da circa 40 anni e, a seguito dei numerosi decessi e malattie nella zona, i cittadini hanno più volte sollecitato una seria indagine epidemiologica. Questa richiesta è rimasta inascoltata fino ai gravi episodi di presunta manomissione e di accertato danno ambientale: finalmente si sono decisi ad accettare l’avvio di un' indagine. Ad oggi comunque non sappiamo ancora con quali criteri verrà eseguita e se accetteranno la nostra proposta di dare la gestione dell’indagine o almeno la supervisione all’ISDE, l’organizzazione internazionale dei medici per l’ambiente. Va sottolineato che i cittadini del Pollino e anche quelli versiliesi non possono continuare ad essere usati come cavie per altri cinque anni o fino al termine dell’indagine, l’inceneritore deve essere chiuso per tutti i motivi sopra detti.
Quanto è stato detto al convegno tenutosi il 12 marzo al Principe di Piemonte dalla ASL12 e intitolato “Tra bellezze ambientali e prevenzione dei tumori” denota una mancanza quantomeno di metodologia scientifica. E’ un dato di fatto che almeno dagli anni '80 la percentuale di mortalità per tumori in Versilia risulta una delle più elevate della Toscana. Ancora non c’è stato uno studio epidemiologico, manca un registro tumori. e gli esiti di uno studio meteo diffusionale. Esiste comunque una notevole letteratura scientifica sulla accertata pericolosità degli inceneritori e questo impianto sembra non aver rispettato neppure i limiti di legge. Non è possibile che ancora oggi si debbano sentire medici che ripetono la storiella, non supportata da nessun serio studio in loco, che in Versilia la percentuale dei fumatori è alta o che, data la bellezza della zona, tanti pensionati del Nord Italia decidono di stabilire qui la propria residenza alzando così i dati sulla mortalità. L’Italia ha la percentuale d’incidenza di neoplasie infantili doppia rispetto a quella dell’Europa, e in Versilia è diverso? I bambini non fumano e non sono pensionati. E qui ci riferiamo in particolar modo al dott. Lunardini, nonché sindaco e quindi con doppia investitura di tutore della salute pubblica, che al convegno ha invitato a non creare allarmismi ingiustificati sull’inceneritore di Pietrasanta e a tenere conto della presenza di turisti che possono falsare i dati raccolti.

SIAMO DISPONIBILI, COME SEMPRE SIAMO STATI, A UN CONFRONTO COSTRUTTIVO CON GLI AMMINISTRATORI E GLI ENTI COMPETENTI PER PROPORRE LE ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO.
Co.As.Ver.
Coordinamento di comitati e associazioni versiliesi

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