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giovedì 28 luglio 2016

CASE PASSERINI: La Regione frena l’inceneritore, l’ira del Pd: “Rossi trovi una soluzione”

Palazzo Strozzi Sacrati stoppa l’inceneritore per un cavillo, e nel Pd scoppia un caso, con il governatore Enrico Rossi che finisce nel mirino. «Nelle prossime settimane partiranno i lavori preliminari per la costruzione del termovalorizzatore», dicevano i vertici di Q-Thermo, società che dovrebbe realizzare l’impianto di Case Passerini all’indomani della vittoria della sinistra anti inceneritore a Sesto. Quelle «prossime settimane» sono arrivate. Ma il cantiere non è stato aperto, perché oltre al ricorso al Tar contro l’impianto presentato da comitati e ora affiancati dalla nuova amministrazione sestese (con decisione attesa a ottobre) nei giorni scorsi è arrivato lo stop dalla Regione, ente titolare sul piano dei rifiuti a livello toscano. Gli uffici di Palazzo Strozzi Sacrati, come anticipato da Repubblica, avrebbero dovuto sanare alcuni errori di forma fatti dalla Città metropolitana (ente titolare sui rifiuti prima che a gennaio le competenze passassero alla Regione). Più che errori, un cavillo. Bruciando i rifiuti, l’impianto di Case Passerini dovrebbe produrre energia elettrica, che dal termovalorizzatore sarebbe trasportata con un maxi cavo alla centrale dell’Osmannoro, per essere immessa sulla rete nazionale. Si tratta di un cavo lungo 1,8 km, che attraversa una cinquantina di particelle catastali: l’errore sta nel fatto che, nelle procedure pubbliche, sono stati elencati i numeri delle particelle, ma non i nomi dei relativi proprietari. Una questione di norme da interpretare. Con il governatore che se ne esce così: «Sarò chiaro: non abbiamo intenzione di rimediare ad errori fatti da altri, che rendono oggi più difficile la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini». «A ciascuno il suo — aggiunge — Sul termovalorizzatore di Case Passerini, non siamo stati noi a fare gli intoppi burocratici. È da 15 anni che questo inceneritore doveva essere realizzato non dalla Regione, ma da altri. Noi, però, non possiamo andare a rimediare specialmente in fase di dibattimento al Tar, perché questo ci dice la nostra avvocatura».
Parole che mandano su tutte le furie Palazzo Vecchio, anche se il sindaco Nardella ufficialmente tace: «Uno sgambetto istituzionale del genere non ce lo aspetteremmo nemmeno da una istituzione di colore politico diverso dal Pd». Nardella è infatti anche il super sindaco della Città metropolitana, ente messo sotto accusa.
Nel Pd toscano temono che dietro lo stop tecnico di Rossi ci sia in realtà un disegno politico, rivoluzionato dopo il crollo del partito a Sesto, che potrebbe portare a rinunciare al termovalorizzatore pur di costruire il nuovo aeroporto. Tanto che il deputato Dario Parrini, segretario regionale del Pd smembra mettere le mani avanti: «Il termovalorizzatore è irrinunciabile per la modernizzazione infrastrutturale della Toscana. Già troppi i ritardi, ne vanno evitati altri». E poi: «La Regione ha il dovere di trovare al più presto una soluzione legittima e praticabile per scongiurare il rischio che a causa di quelli che paiono essere meri errori formali passino altri mesi inutilmente. Il tempo e la capacità di dare certezze nelle opere pubbliche sono fattori chiave».
Corriere Fiorentino

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