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martedì 8 marzo 2016

Stop al bypass faraonico della Rufina. La priorità è l’anello ferroviario Firenze-Valdisieve-Mugello


Sono ormai molti anni che in Valdisieve, ma più precisamente a Rufina, si sta cercando di realizzare un’ opera che colleghi  San Francesco (Pelago) a Dicomano. Il tutto per circa 13 km. con tracciati sia in variante all’attuale statale 67 che in adeguamento della stessa. L’incarico per la progettazione spettava alla Provincia di Firenze su convenzione stipulata con ANAS.
Dopo varie peripezie per ottenere la VIA, nel 2010 si è pensato bene di ritirare la precedente richiesta di verifica di VIA (fatta nel 2006, poi arenata……..per chi volesse approfondire vedere le nostre Osservazioni) e di iniziarne una nuova che si è conclusa con la richiesta di SOTTOPORRE A VIA L’INTERO TRACCIATO (13 km. per un costo ipotetico di 240 milioni di euro).
Dal 2010 arriviamo fino ai giorni nostri in cui ANAS si è ripresa l’incarico della progettazione, già finanziata, in modo da essere pronti all’appalto nel 2017 (a detta delle parole dell’Ing. Mazzeo, ora agli arresti domiciliari  per gli ultimi scandali Anas: non senza verificare prima la rendicontazione da parte della Provincia di FI che doveva precisare dove aveva speso i contributi arrivati da Anas, di cui non sappiamo nulla). Se siamo arrivati a questo punto, cioè che si deve “quasi” ricominciare da capo……questo è già un passaggio in cui è dimostrato che si sono spesi soldi pubblici, inutilmente.
Tutto questo perché il comune di Rufina (attualmente di circa 7.400 abitanti, tra cui 1500  dislocati nelle frazioni), possa realizzare il BYPASS del centro abitato con soldi pubblici, spostando di fatto su un’ altra frazione del comune di Pontassieve, Montebonello, le relative problematiche: inquinamento, impatto paesaggistico, idrogeologico  ecc.  Bypass che generalmente  viene chiamato VARIANTE ALLA SS67,  ma che in realtà è costituito dai SOLI 3,5 km. sui 13 dell’intero tracciato della “Variante ss67” (in effetti è l’intero tracciato ad essere inserito  nel Programma Infrastrutture Strategiche –PIS-  di cui alla legge n. 443 del 2001,cosiddetta "legge obiettivo", e si trova sotto la voce “VALICHI STRADALI  APPENNINICI Toscana – Ammodernamento SS67 Tosco-Romagnola – Lotto 3: Variante fra le località S. Francesco in Comune di Pelago e l’abitato di Dicomano –pag.209).
Il costo stimato di questi 3,5 km. è di ben 70/80 milioni di euro (costi che negli elaborati del 2010, non compaiono da nessuna parte, pur trovando invece, nella Sintesi Non Tecnica,  alcuni riferimenti ad una fantomatica “Analisi dei costi-benefici”, ma mai vista). Questo significa che siamo a circa 20/22 milioni a km. (più della Salerno-Reggio Calabria!). 
variazioni costi nel corso degli anni

Vediamo nel dettaglio le opere previste in questo BYPASSUna Galleria di circa 1 km (non lo supera perché la struttura, altrimenti, dovrebbe avere delle caratteristiche tecniche ancora più costose), galleria che sarà scavata dall’alto in quanto “artificiale” (la zona è tutta a vincolo idrogeologico e nel perimetro di rispetto cimiteriale); un Viadotto di circa 350 metri, in alcuni punti alto anche 10 metri, che deve scavalcare un torrente, delle strade, e serve per arrivare ad un altezza ottimale per il collegamento con la galleria (che per essere scavata dall’alto, deve rimanere relativamente alta); 2 Ponti sul fiume Sieve (che si aggiungono a quello attuale che collega Rufina con Montebonello); rotatorie o altri incroci necessari, sia a monte e a valle del bypass (che ricollegano al tracciato esistente su territorio rufinese); un viadotto che dopo il secondo ponte, possa superare la linea ferroviaria per ricollegarsi all’attuale rondò in loc. Scopeti.
Il costo di 70/80 milioni di euro, potrebbe  anche essere sottostimato viste le opere importanti che ci sono da realizzare e gli eventuali contrattempi che si potrebbero incontrare durante i lavori, oltre agli aumenti “fisiologici” di cui si può vantare l’Italia (ricordiamo, e non è cosa di poco conto, che attualmente i costi sono ipotizzati sugli elaborati del progetto PRELIMINARE del 2010, per cui, per esempio, non si tiene conto dello smaltimento delle terre e rocce da scavo qualora non fossero utilizzabili “in situ” per la presenza di eventuali componenti chimici inquinanti e quindi non considerati sottoprodotti, ma rifiuti. Solo per il lotto relativo  al Bypass si parla di circa 130.000 m3; oppure delle opere necessarie per ridurre il rischio idrogeologico come casse di espansione –tra l’altro necessarie per recuperare lo spazio che i rilevati e le opere vanno a sottrarre al FIUME-, barriere di protezione, ecc ).
Da non sottovalutare che questi soldi servirebbero a far diminuire di poco il traffico nel centro abitato in quanto si tratta di traffico LOCALE di persone che partono da Rufina e raggiungono Pontassieve o Dicomano nelle ore di punta e cioè negli orari di entrata al lavoro/scuola, e ritorno (oltre agli spostamenti per raggiungere servizi di cui Rufina non dispone, scuole, impianti sportivi, locali, centri commerciali, ecc). In altri orari, i veicoli che passano sono veramente pochi o nulli. Pochi infatti sarebbero quelli  che, partendo da Dicomano o altre località, utilizzerebbero il Bypass per andare verso Pontassieve/Firenze. Il costo così alto dell’opera è giustificato per poche migliaia di auto o converrebbe dirottare questi soldi verso soluzioni sostenibili con l’intento di RIDURRE IL TRAFFICO attuale?
Lo sviluppo della Valdisieve non lo si fa con una nuova strada che farebbe semmai da attrattore di traffico (potrebbe anche  essere appetibile per chi esce da Barberino,  e  comunque,  per molti anni, fino a che non saranno ultimati tutti i 13 km., peggiorerebbe la situazione a monte e a valle del Bypass, inoltre il  conseguente ed eventuale calo dei passaggi nel centro abitato potrebbe portare al collasso le attività commerciali che ancora resistono), ma lo si fa proteggendo il territorio, il paesaggio e l’ambiente, e le tante aziende agricole prestigiose che ci sono  da ulteriore spreco di suolo e di soldi pubblici. Ricordiamoci che è considerata un’opera strategica di preminente interesse nazionale!
A nostro parere questi SOLDI PUBBLICI dovrebbero essere usati per adeguare il tracciato esistente per renderlo più sicuro per tutti, per fare migliorie nei centri abitati (e non solo di Rufina, ma Scopeti, Casini ecc) con semafori intelligenti, illuminazione più efficiente  soprattutto a incroci e passaggi pedonali, eliminazione di alcune barriere che attualmente ostruiscono i marciapiedi (come a Contea dove c’è un lampione che obbliga a scendere sulla carreggiata della SS67 per andare nel marciapiede contiguo), ripristino del divieto di fermata e di sosta affinchè non si intralci lo scorrimento nelle due carreggiate soprattutto nelle ore di punta, migliorare la viabilità nel centro di Rufina anche modificando i sensi unici o le direzioni ad alcune strade di connessione, ecc, ma soprattutto, l’ammodernamento dell’attuale servizio ferroviario, con orari più ravvicinati, con mezzi più moderni, nella visione di quell’ ANELLO METROPOLITANO di cui tanto si parla e si scrive nei Piani della Mobilità, che collega Firenze attraverso la linea della Valdisieve e del Mugello (Faentina).
Tema centrale del convegno che abbiamo fatto il 14 Novembre 2015 a Pontassieve dal titolo “CON IL TRENO SI PUO’…” (tutto il materiale è visibile e scaricabile dal blog).


Associazione “Vivere in Vladisieve”
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Articolo riportato anche su "La città invisibile

Stop al bypass faraonico della Rufina. La priorità è l’anello ferroviario Firenze-Valdisieve-Mugello

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