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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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domenica 30 agosto 2015

Comunicato stampa di Mariarita Signorini sulla nomina dei direttori dei musei

“Ok, ma spiegateci il progetto”
«L’Italia non ha mai avuto paura né di Rubens né di Winckelmann; Londra non ha avuto paura del Bellotto né la Francia di Leonardo; Giotto, nell’Italia disunita del suo tempo, non si è fatto mai problemi a lavorare per Signori di stati diversi. Oggi, che un terzo dei neo-nominati direttori generali di musei statali viene dall’estero, non si tratta tanto della loro nazionalità, ma del fatto che nessuno ha spiegato quale concreto progetto del Governo indirizzerà tutela e valorizzazione dei musei, dei monumenti, del paesaggio, di tutte le espressioni del territorio che chiamiamo patrimonio culturale».
Lo afferma in una nota il consigliere di Italia Nostra, Mariarita Signorini, a proposito delle recenti nomine dei nuovi direttori di 20 musei statali italiani. «E poi – sostiene ancora Signorini – quali nuove risorse umane, finanziarie e strutturali per i musei daranno senso alle nuove nomine? Ad ora non se ne vedono. Le scuole statali di restauro, i laboratori scientifici, così come gli istituti di ricerca connessi, non hanno notizie del loro prossimo futuro».
Fonte: Il Tempo, 22/08/2015
«Musei, niente progetti né risorse per i nuovi direttori»
«L’Italia non ha mai avuto paura nè di Rubens nè di Winckelmann; Londra non ha avuto paura del Bellotto nè la Francia di Leonardo da Vinci; Giotto, nell’Italia disunita del suo tempo, non si è fatto mai problemi di lavorare per signori di stati diversi»: oggi, che un terzo dei neo-nominati direttori generali di musei statali viene dall’estero e altri italiani dall’estero tornano nel nostro Paese, Italia nostra «non può che augurare buona fortuna e buon lavoro, dato che nessuno ha spiegato quale concreto progetto del Governo nazionale indirizzerà tutela e valorizzazione dei musei, dei monumenti, del paesaggio, di tutte le espressioni del territorio che chiamiamo patrimonio culturale». E poi, si chiede Italia nostra, «quali nuove risorse umane, finanziarie e strutturali per i musei daranno senso alle nuove nomine? Per ora non se ne vedono. Quali risorse per la tutela, funzione strategica trasversale per musei e territorio? I decreti di semplificazione, voluti dalla Ministro Madia e incomprensibilmente accettati dal Ministro Franceschini assestano un ulteriore grave colpo al sistema italiano della tutela, non semplificano un bel nulla per i cittadini e mettono a rischio tutto il patrimonio culturale tutelato, pubblico e privato». Le scuole statali di restauro, i laboratori scientifici i cui esperti «sono continuamente consultati all’estero, così come gli istituti di ricerca connessi, non hanno notizie del loro prossimo futuro» ma «nessuna strategia è nota, nessun progetto strategico viene proposto dal Governo nè per essi, nè per le Soprintendenze, i poli museali, gli istituti culturali».
C’è anche il problema della “seconda linea” dei responsabili di Musei e Soprintendenze che, dopo i pensionamenti, è divenuta ormai troppo esigua».

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