Impressionanti i dati che emergono dalla ricerca del Cnr su un campione di trecento persone in alcuni casi riscontrati valori anche cinquecento volte superiori alle media considerata normaledi Luca Basile
03 luglio 2015
PIETRASANTA.
Il 61 per cento dei residenti di Valdicastello, ma la problematica sia
pure con incidenza minore riguarda anche chi vive nel centro storico, è
stato contaminato dal tallio con valori che, in alcun i casi, sono quasi
cinquecento volte maggiori di quelli dei soggetti non esposti. Sono
numeri e percentuali da brivido quelli che emergono da una ricerca del
Cnr di Pisa – coordinata dalla dottoressa Emilia Bramanti residente
proprio a Valdicstello - che il direttore dello stesso Consiglio
nazionale delle ricerche, Maurizio Peruzzini, ha inviato per conoscenza
alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri di Firenze, al Nucleo
antisofisticazioni di Livorno e a tutti i referenti di enti e
istituzioni, sindaco incluso.
Il
messaggio di fondo è chiaro: visti i valori, elevatissimi ed estesi, di
contaminazione riscontrati, di gran lunga superiori ai parametri
riportati nella letteratura scientifica per i soggetti non esposti
(0,001 – 0,002 microgrammi per grammo) impossibile non informare chi di
dovere per i provvedimenti conseguenti.
Ma
il capitolo dell’inchiesta che dovrà appurare eventuali responsabilità
sull’acqua avvelenata e su uno scandalo deflagrato nell’ottobre del
2014, è aspetto che in questo momento sembra passare in secondo piano di
fronte alle risultanze, allarmanti, di una ricerca che ha visto
esaminati i campioni dei capelli di trecento persone - ottantatré del
centro storico - e che ha preso in considerazione anche altri test su
urine e saliva.
«Dalle
misure effettuate risulta che il sessantuno per cento della popolazione
(183 cittadini su trecento) è contaminata con livelli di tallio nei
capelli che vanno da cinque-dieci volte a 240-480 volte il valore di
tallio nei capelli di soggetti non esposti. I livelli di contaminazione
maggiori – si legge nella ricerca - sono a carico della popolazione di
Valdicastello».
Ma
molto allarmanti sono anche i dati che riflettono lo stato di
contaminazione di bambini e minorenni. «I valori trovati nei soggetti
minori di 18 anni (126 su 300 campioni) presentano un’esposizione al
tallio nel quarantaquattro per cento dei casi (cinquantacinque su 126
campioni di capelli). La contaminazione va da da cinque-dieci a 75-150
volte il valori dei soggetti non esposti» spiega la ricerca.
Ma
l’acqua con il tallio ha soprattutto colpito una parte della
popolazione di Valdicastello, per intendersi quella che abita nella zona
più alta della frazione: man mano che si scende verso valle, infatti,
le percentuali diminuiscono, anche se la problematica resta.
I
sintomi dell’eccesso di tallio, sempre secondo la ricerca anche se la
materia resta, per certi versi, ancora sconosciuta includono: disturbi
del sonno, depressione,
disfunzioni
cardiache, patologie del nervo ottico e della visione, polineuropatie
periferiche, problemi dermatologici, epatici,gastrointestinali e renali.
La tossicità da tallio può avere un lungo periodo di latenza prima
della comparsa dei sintomi clinici.FONTE ARTICOLO: http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2015/07/03/news/sono-contaminati-dal-tallio-due-abitanti-su-tre-di-valdicastello-1.11719065
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