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giovedì 27 giugno 2013

Rifiuti, Barocci: la differenziata è l’unica via, anche per creare lavoro

26 giugno 2013 Aggiornato alle 17:15
di Barbara Farnetani

GROSSETO – La crisi occupazionale potrebbe essere una spinta in più a scegliere la raccolta differenziata rispetto all’incenerimento o alla discarica visto che occupa molte più persone. Roberto Barocci snocciola dati e grafici, nella conferenza per una raccolta differenziata possibile. «la differenziata produce sei volte più lavoro dell’incenerimento, che a sua volta impiega il quadruplo del personale di una discarica – afferma Barocci del forum ambientalista – inoltre si dimezza il costo della Tares, che da noi aumenta anche a causa delle multe che ci infligge l’Europa per la scarsa differenziata. In Toscana i costi sono particolarmente alti perché non possiamo permetterci di gettare tutto in discarica come fanno al sud Italia, e allo stesso tempo però non si riesce a completare neppure al differenziata per cui servirebbe più personale. Il fatto è che i costi di questo tipo di scelta si abbassano se è fatta bene, perché si abbassano drasticamente i costi di smaltimento. Sommando differenziata e incenerimento, come avviene qui, i costi schizzano alle stelle».

A dare nuovo slancio al dibattito, ovviamente, le recenti fuoriuscite di diossina dall’impianto di incenerimento di Scarlino: «Con quel che è successo – afferma Mario Monciatti, del comitato del No – c’è una nuova consapevolezza e maggior sensibilità da parte delle amministrazioni. Vanno ripensate le politiche delle Strillaie, del Cdr, dell’incenerimento». Quello di Scarlino secondo i rappresentanti dei vari comitati «è un impianto vecchio riadattato, obsoleto e non adatto a questo tipo di combustione, visto che era stato concepito per bruciare le piriti di Niccioleta». A Follonica intanto prosegue la raccolta di firme per la legge rifiuti zero, come ricorda Michele Cocola che precisa «ne abbiamo già 1.500, e a livello nazionale è già stato raggiunto l’obiettivo delle 50 mila firme, ma ne vogliamo portare 100 mila». Secondo Giuliana Gentili, del comitato raccolta porta a porta, «i rifiuti sono la miniera di chi non ha materie prime. Raccoglierli ci rende indipendenti dalle nazioni che producono certe materie che non abbiamo. In Inghilterra si stanno scavando le vecchie discariche anni ’70 alla ricerca del ferro perché il recupero costa meno che produrne di nuovo».

Barocci ricorda poi il progetto che, tre anni fa, doveva far nascere a Follonica proprio un centro per la differenziata che sarebbe servito all’intera provincia «era stata individuata la zona, e c’era una cordata di imprenditori interessata, un piano finanziario. Il comune si era candidato, ci sarebbe stato lavoro e minori costi per i cittadini, ma Regione e Provincia non hanno mai dato il via libera al progetto. Quali interessi ci sono? Quali sono le entrate per il comune di Grosseto dallo smaltimento dell’indifferenziata?». Barocci conclude snocciolando i dati occupazionali: 100 mila tonnellate in discarica occupano dieci persone, mentre servono 40 addetti se la stessa quantità va in inceneritore. Si sale a 243 posti di lavoro se le 100 tonnellate finiscono nella filiera del riciclo: 6 per gli impianti di compostaggio, 17 per la selezione della plastica, 17 tra selezione carta e cartone, 12 per il ciclo del vetro, 43 per il riciclo Raee (rifiuti elettronici), 8 per la selezione dei servizi, 7 per il recupero materia Tmb (trattamento meccanico biologico che consente di recuperare ancora qualcosa dalla parte di indifferenziato). A questi 110 addetti vanno aggiunti i 133 posti della differenziata».

Ovviamente il modello sono i comuni del nord e Capannori che hanno messo in pratica la differenziata spinta «mettendo in atto un effettivo risparmio per i cittadini e per le imprese. I risultati – concludono dai comitati – sono che a Grosseto i cittadini pagano il doppio e la differenziata è ferma al 30% con ulteriori penali a carico dei cittadini».

E proprio per approfondire questi dati prossimamente sarà organizzato un incontro pubblico con il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro e Roberto Cavallo che ha lavorato negli impianti piemontesi, proprio per affrontare il tema “La via virtuosa alternativa alla discarica e all’incenerimento”.

 FONTE ARTICOLO: http://www.ilgiunco.net/2013/06/26/rifiuti-barocci-la-differenziata-e-lunica-via-anche-per-creare-lavoro/

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