LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA VA FATTA SUBITO,
CARO PRESIDENTE ROSSI!
Finalmente il presidente della Regione
Toscana, Enrico Rossi, si è accorto che la raccolta differenziata dei rifiuti in
servizio pubblico, attuata con il sistema del porta a porta, è il vero perno di
una seria politica di gestione dei rifiuti. Sono molti i comuni toscani
virtuosi, tra i quali Capannori è sicuramente il capofila, ad aver attuato
scelte virtuose e lungimiranti.
Condividiamo anche l’affermazione del
presidente Rossi quando dice che “il sistema impiantistico deve essere rivisto”.
Il punto è che la nostra associazione
da anni dice queste cose, insieme a molti comitati locali e ad altre
associazioni ambientaliste e spesso in totale solitudine e contrastati o messi
alla berlina da molti Enti locali e municipalizzate varie.
Il vero problema è che il livello di
raccolta differenziata al 65%, che il presidente Rossi fissa per l’anno 2020
(alla faccia dei tempi lunghi!), doveva essere raggiunta per legge già nel
2012. Tra l’altro,
forte di questo sconsolante dato, la nostra associazione ha deciso di inviare
tutta una serie di diffide ai vari comuni capoluogo della Toscana (dove, in
media, si è raggiunto il 40% di RD, con il sistema ormai molto superato dei
cassonetti stradali).
Non possiamo attendere il 2020, la
Toscana non se lo può permettere, i suoi cittadini non se lo meritano,
l'ambiente non può aspettare altri 7 anni. L’esperienza ci dice che, la dove è
stata operata la raccolta differenziata porta a porta, nel giro di nemmeno un
anno (in esperienze virtuose sono bastati anche tre-sei mesi) sono state
raggiunte percentuali altissime di RD. Basta prendere ad esempio alcuni comuni
gestiti da Publiambiente Spa: Larciano, Lamporecchio e Serravalle Pistoiese
in provincia di Pistoia; Capraia e Limite, Montespertoli e Fucecchio in
provincia di Firenze. Qui vengono fuori percentuali bulgare che spesso superano
il 90%.
Non solo. La raccolta differenziata
porta a porta conviene anche dal punto di vista economico: basta che sia fatta
bene, con attenzione e capillarità. Abbiamo scoperto il caso di una piccola
ditta di consulenza software (ufficio) di Serravalle Pistoiese, dove operano 8
persone, che nel 2010 pagava una tassa sui rifiuti annuale di circa € 1.140,00,
derivata dalla parte fissa (sulla base della metratura dell’ufficio) e variabile
(sulla base del livello di raccolta differenziata del comune di residenza,
allora organizzata con i cassonetti stradali) e che adesso, con l’introduzione
del porta a porta avvenuto nel 2011, ha visto letteralmente dimezzare la parte
variabile della propria tassa sui rifiuti. Si sta parlando di una ditta
che, per sua natura, non produce rifiuti organici, un solo bidoncino di
indifferenziato alla settimana, uno di multi materiale ed un cestone di carta. I
responsabili della la ditta hanno informato che, da quando è partita la raccolta
P.a.P, si sono sentiti psicologicamente (oltre che economicamente) motivati a
produrre meno rifiuti di prima. Infatti se hai un cassonetto cloaca/discarica,
giù nella strada, ti senti legittimato a produrre più rifiuti perché li puoi
buttare via in qualsiasi momento; se invece sai che lo puoi fare soltanto una
volta alla settimana (quando il gestore passa a svuotare il bidoncino
personale), allora il discorso cambia.
Quindi se su scala micro queste sono
le risposte e le aspettative delle persone, immaginiamoci su scala macro quale
potrebbero essere le ricadute...e per fare questo occorre aspettare altri 7
anni?! E questo vuole dire amministrare con lungimiranza una Regione? Restiamo
basiti!
Questo sistema di gestione dei rifiuti
della P.a.P ripaga quindi non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche
economico! Alla faccia dei mega-inceneritori che ancora si pensa di costruire
ben prima del 2020...per questi il tempo ed i soldi si
trovano!
Firenze, 21 Maggio 2013 Rete Rifiuti
WWF Toscana
WWF Toscana: 055.477876
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