Gentile Presidente, Gentile
Assessore, Gentili Sindaci
Sabato 13 Aprile a
Pontassieve si è svolta una manifestazione pubblica senza bandiere di partito
per sollecitare una iniziativa locale e regionale verso una strategia di
“rifiuti zero” e contro la costruzione di tutti gli inceneritori, in questo
caso specifico quello di Rufina – Selvapiana. Nello stesso giorno a Roma il
segretario del PD Bersani era a Roma per una manifestazione “contro la
Povertà”.
L’economia della Valdisieve
ad oggi è basata molto sul comparto agricolo, turistico ed agrituristico, le
grandi industrie hanno chiuso o sono in grave difficoltà, e le persone che
vanno a cercare lavoro nel settore primario sono aumentate enormemente, segnale
che negli altri settori non si trova niente.
Il Dott. Salvadori, oltre ad
essere assessore regionale, è anche un cittadino della Valdisieve attento
conoscitore, anche per il suo trascorso di sindacalista sul territorio, della
situazione locale. Vorrei chiedere al Presidente ed all’Assessore se nel caso dell’inceneritore
di Selvapiana è mai stata fatta una V.I.E. ovvero una Valutazione di Impatto
Economico di questa opera realizzata nel cuore del Chianti Rufina?
Mi permetto di offrire
alcuni spunti di riflessione:
·
Quale ritorno di immagine turistica può dare una
opera come un inceneritore con una ciminiera di 60 metri posto al centro della
zona turistica, sulla strada d’ingresso alla Valle?
·
Non so se l’Assessore è a conoscenza che le
produzioni agricole nel raggio di uno o due kilometri dall’impianto avranno
enormi difficoltà o non potranno certificare del tutto i loro prodotti come
biologici? Chi deve vendere la propria produzione ortofrutticola in zona pensa
che sarà avvantaggiato da questa situazione? Abbiamo una idea del danno
economico che viene fatto alle produzioni agricole della zona?
·
E’ stata valutata la svalutazione dei valori
immobiliari e dei terreni susseguente all’entrata in funzione di un
inceneritore di queste dimensioni? Lo sapete che le agenzie immobiliari stimano
fino ad un 20-30% di svalutazione di un immobile, in relazione alla distanza
dall’impianto? E’ così che vengono ripagati i cittadini che oltre a dover
sopportare il rischio ambientale si vedono anche impoveriti nel portafogli?
·
E’ stato valutato il danno occupazionale al
settore agricolo ed agrituristico ed a tutto il suo indotto? Quale è
l’obbiettivo, che la zona diventi un ennesimo dormitorio e che debba andare
altrove a produrre ricchezza?
Quello che voglio ribadire è
che questa opera da punto di vista macro economico è insostenibile per il
nostro territorio che attualmente vive per buona parte di turismo ed eccellenze
enogastronomiche, possibile che i nostri amministratori, pur di portare avanti
un progetto vecchio di oltre 10 anni, siano così politicamente miopi?
Assessore Salvadori, può
accettare una svendita così palese del settore agricolo e turistico della
Valdisieve ?
Il vecchio inceneritore di
Selvapiana nacque negli anni “70, allora la situazione era che i rifiuti
venivano bruciati all’aperto oppure scaricati diffusamente in bosco. All’epoca
fu un enorme progresso la costruzione dell’inceneritore, oggi a 40 anni di
distanza il progresso scientifico, la conoscenza, la cultura, la scarsità delle
materie prime, impone delle scelte diverse, non è possibile essere così conservatori
riproponendo ancora per altri 40 anni un inceneritore, specialmente per un
partito di maggioranza che si definisce “progressista”: è progresso questo
piano provinciale dei rifiuti che tutti additano come “figlio di nessuno” ed
unico responsabile della prevista costruzione dell’inceneritore di Selvapiana?
Per arrivare a costruire
questo impianto di incenerimento sono state fatte delle forzature a livello
legale enormi:
·
è stato fatto passare per “ampliamento”, quando
è palese e noto a tutti che è una nuova costruzione a tutti gli effetti (c’è un
ricorso al Consiglio di Stato su questo aspetto), altrimenti non sarebbe mai
stata autorizzata la costruzione;
·
Sono state forzate e derogate tutte le leggi di
tutela degli alvei dei fiumi, regolamenti e piani strutturali comunali in
primis ed in ultimo anche la legge sulla inedificabilità degli alvei,
giustamente promossa dal Presidente Rossi a fine 2011, è stata aggirata, da una
legge regionale la n° 21/2012 che di fatto ne autorizza la realizzazione,
sempre che qualcuno metta in bilancio anche le spese per le opere idrauliche
(di fatto la canalizzazione in cemento di quel tratto del fiume Sieve) che
andranno ad aggiungersi a quei 88 milioni dell’ultima previsione di spesa per
il solo impianto;
Presidente Rossi, leggo con piacere che a breve, con
l’assessore Marson, approverete il Piano Paesaggistico Regionale che si
“innerverà con i piani strutturali esistenti”. Testualmente leggo le sue
parole:
“…..qui da noi esiste una rendita sana, costruita dal
lavoro di secoli: è il nostro paesaggio. Si tratta di una rendita da non
distruggere perché sarebbe impossibile ricostruirla”(dal suo discorso fatto a
Piombino il 12/04/13 che si adatta perfettamente alla situazione della
Valdisieve).
Presidente Rossi, le chiedo se l’inceneritore di Rufina
- Selvapiana progettato al centro della valle, nell’alveo di un fiume, sotto
Castelli, Ville, Fattorie, Agriturismi simbolo della zona e che tutti citano
come le eccellenze, anche paesaggistiche, del luogo uscirà ancora una volta indenne
anche dal Piano Paesaggistico Regionale? Qualcuno ha già dato la dritta di
scrivere subito la eventuale “giusta” deroga ai progetti di inceneritori in
essere per non ripetere “l’errore” fatto con la legge 66/2011 sugli alvei
fluviali?
Presidente Rossi, il turismo, il paesaggio e la
produzione agricola sono una risorsa unica per la nostra zona, possibile che se
un cittadino o un imprenditore vuole investire e fare qualcosa, si scontra
sempre con regolamenti comunali, piani strutturali, vincoli paesaggistici e
geologici che di fatto ne limitano o bloccano l’iniziativa e per questi
progetti si vada in deroga a tutte le leggi esistenti? Come possiamo pensare
che valga sempre il motto “La legge è uguale per tutti”?
Gentili Sindaci, chi progetta impianti di incenerimento
(come un professore dell’istituto S.Anna di Pisa), lo stesso presidente Rossi,
sanno perfettamente che la dimensione progettuale dell’impianto di
incenerimento di Selvapiana è sottodimensionata, che la redditività
dell’impianto inizia ad essere economicamente sostenibile se si parla di oltre
230-250.000 ton/anno di plastica bruciata. Voi avete firmato e avallato la
costruzione di un impianto da 70.000 ton/anno, che è certo non avere la
necessaria sostenibilità economica. L’impianto si trasformerà nell’ennesimo
buco nero (già voi parlate di trenta anni di attività solo per rientrare nelle
spese) che andrà a gravare come sempre sulle tasche dei cittadini. E voi avete
mai pensato all’impatto economico sulla popolazione che direttamente
amministrate?
A fronte di qualche assunzione in AER Impianti, quanti
posti di lavoro siete disposti a far perdere nel settore agricolo e turistico
nelle vostre zone?
AER, quindi voi visto che ne avete la partecipazione al
90%, sta facendo un buon lavoro per quanto riguarda la raccolta differenziata;
ottimo, è il necessario primo passo, adesso occorre andare avanti. Aer Impianti
gli deve fare gli impianti, le strutture sono fondamentali, ma gli appalti
devono essere finalizzati alla realizzazioni di stazioni di compostaggio e
trattamento e differenziazione meccanica dei rifiuti, e quanto altro serve al
riciclo dei materiali.
Voi meglio di me potete sapere, se ne avete la volontà
politica, di trovare le alternative che ci sono.
COREPLA, REVET, COMIECO, ALTERPIANO, CAPANNORI, sono
solo semplici indicazioni per far vedere che qualcosa di più e meglio si può
pensare di fare.
AER, quindi voi sindaci, dovreste fare anche
qualcos’altro, cioè INFORMAZIONE. Sabato scorso in piazza, da voi disertata, è
emerso la parte più triste della situazione, l’ignoranza del problema da parte
della cittadinanza. Chi si fermava ai banchini ci diceva che sapevano che non
si farà l’inceneritore; non sapevano che sarà otto volte più grande di quello
preesistente e che per farlo funzionare arriveranno rifiuti da Pistoia fino ad
Arezzo; non sapevano….
Non è pensabile mantenere il consenso con l’ignoranza.
AER si dovrebbe presentare in assemblee pubbliche
adeguatamente pubblicizzate dai comuni, in ogni comune della zona a spiegare le
sue ragioni, lecite, a sostegno della costruzione dell’inceneritore, mentre
qualcuno possa spiegare anche le sue ragioni, lecite, contrarie. I cittadini
informati poi decideranno da che parte schierarsi; sbaglio qualcosa in questo
ragionamento?
Presidente Rossi, Assessore Salvadori, questa situazione
che si verrà a creare è altamente penalizzante per la popolazione, lo sapete
come me, la via di uscita è molto semplice basta inserire nella legge regionale
21/2012 all’art. 2 comma b, una frase “…escluso trattamento termico dei
rifiuti”, in modo che anche volendo utilizzare quel sito sul fiume per il
trattamento dei rifiuti, sia vietato il solo incenerimento;
I Sindaci potrebbero ritirare la firma sulla delibera
ATO di Dicembre 2012, o comunque posizionarsi all’avanguardia rispetto alle
posizioni ufficiali del partito di maggioranza relativa, la cittadinanza penso
approverebbe.
Quanto deve calare ancora il consenso elettorale del
partito di maggioranza (meno 9-10% alle ultime elezioni) per vedere qualche
segnale concreto di novità?
Grazie se siete giunti fino a qui,
Distinti Saluti
Pelago, 14/04/2013
P.S: Forse fa male anche alla salute…………….
SCARICA VERSIONE ORIGINALE: https://docs.google.com/file/d/0B5uPVnFGS9xwWjR3THpvQXQyU0k/edit?usp=sharing
Nessun commento:
Posta un commento