Nessuno si accorgerà della cosa visto che la TARES si sa già che sarà più alta della sua precedente TIA. Tutti penseranno che è di per sè più alta perchè comprende anche altri servizi.
Già!
Peccato che il costo di costruzione e gestione del NUOVO inceneritore di Selvapiana, così alto tanto da passare in soli 5 anni da 42 milioni a ben 88 milioni, non solo è superiore alle medie di altri inceneritori presi a confronto nel PEF, ma siccome è di dimensioni assai ridotte dovrà per forza compensare gli ALTI COSTI (o le eventuali perdite) alzando a dismisura le tariffe di accesso all'impianto e soprattutto dovrà garantire la copertura dell'investimento grazie alle nostre SICURE bollette !
Nel PEF si ipotizzano 2 scenari a seconda della vita dell'impianto e della sua gestione (di 18 o 25 anni). Nel primo caso le tariffe sono un pò più basse, ma ovviamente lo scenario che più convince è proprio il secondo per una vita dell'impianto fino al 2040!!!
Le tariffe cosiddette "al cancello" (cioè per chi conferisce) sono previste per 200 €/t (+ o -), comprensive del 7% di indennità ambientale da conferire ai comuni (vedi qui). In base a semplici calcoli di tariffa di accesso per il totale dei rifiuti che possono essere trattati dall'impianto (200 €/t x 60.000 t/a), viene fuori che il 7% del disagio ambientale ammonterebbe a 840.000 Euro annui.......così suddivisi: a Rufina (per convenzione) spetta il 60%, cioè 504.000 Euro, a Pontassieve il 30%, cioè 252.000 Euro e a Pelago solo il 10%, cioè 84.000 Euro. Rufina e Pontassieve ci guadagnano abbastanza con questi disagi (a proposito ma se l'inceneritore non è dannoso nè alla salute nè all'ambiente ed è pure così bello da vedere....... perchè ci sono i disagi?).
Da tenere presente però che la suddetta tariffa al cancello di 200 €/t (destinata poi ad aumentare nell'ultimo anno fino ad arrivare a 317 €/t), risulta così alta che potrebbe non essere conveniente per nessuno far trattare i rifiuti nell'inceneritore di Selvapiana.
PERCHE' INFATTI QUALCUNO DOVREBBE SPENDERE COSI' TANTO PER BRUCIARE I SUOI RIFIUTI, QUANDO ALTROVE TROVA PREZZI PIU' VANTAGGIOSI?
CHI POTREBBE ESSERE COSI' PAZZO, con la crisi di cui non si vede fine, DAL PREFERIRE LO SMALTIMENTO A SELVPIANA e non altrove?
Uno studio che analizza le tariffe in Italia (1), fatto dall'Ente di Bacino di Padova, fa emergere bene i costi di smaltimento dei rifiuti (attualizzati al 2010) destinati a diversi impianti, compreso negli inceneritori. Ecco alcune tabelle estratte:
TAB-1/Tariffe conferimento in discarica
TAB-1/Tariffe conferimento inceneritori
- Intanto il bacino di Padova 2 (PD2), l'unico che ha l'inceneritore, chissà perchè ha una tariffa di bacino più alta degli altri (tab 4 sopra);
- Le tariffe all'impianto di tutte le regioni italiane analizzate (tab-1,2,3), sia per la discarica, del trattamento meccanico biologico che degli inceneritori, vedono la TOSCANA con i prezzi più alti di tutti (e se non i più alti, i secondi più alti!);
- NONOSTANTE SIANO GIA' PIù ALTI, nessuna di queste tariffe arriva a sfiorare i 200 euro (e +!) prospettati per l'inceneritore di Selvapiana (2).
- Perchè quindi un produttore di rifiuti dovrebbe suicidarsi e portare i rifiuti in questo impianto, quando ovunque i prezzi sono più bassi???
- Inoltre si riconferma che per impianti di piccola taglia si hanno molti svantaggi (tab.5) che incidono poi sulle variabili dei costi di gestione e, chissà perchè, però, a noi ci piace lo stesso piccino, costoso e coi rifiuti che dovranno venire da ato toscana centro perchè, non essendo neanche fatto, si ha già il timore che prima o poi i rifiuti potrebbero mancare e quindi mancare parte dei ricavi!
(1) Per altre tariffe, che sono a 3 cifre quasi esclusivamente in Italia - senza raggiungere MAI quota 200 €/t -, si veda a pag. 27 del rapporto Enea del 2007 (citato nel PEF) http://old.enea.it/produzione_scientifica/pdf_RT/RT2007_7_ACSAspettiEconomici.pdf
(2) si tenga presente che nello studio partono da attualizzazioni che prendono a riferimento un dato certo e lo aumentano di certi indici e coefficienti (istat) fino ad arrivare all'anno che interessa. Simile procedimento è stato attuato da AER nel PEF che ha preso in considerazione una percentuale del 2%.
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