VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

venerdì 2 marzo 2012

A San Francisco sono tutti scemi.....mica come da noi!

La California, con S. Francisco in testa, seguita da Los Angeles e San Diego, con la risoluzione del 13 novembre 2001, adottava l'obiettivo "Rifiuti Zero", preceduta, tre anni prima dalle città di Seattle e Portland. Anche New York non ha più nessun inceneritore e non ha nessuna intenzione di realizzarne di nuovi. Alcune delle 4.257 aziende presenti a New York hanno puntato sul riciclaggio dei materiali post consumo quale occasione di lavoro per 43.624 persone. I nuovi conti, ma ancor più i nuovi contratti a lunga scadenza con i riciclatori (che assicurano costi certi e molto più bassi) hanno convinto il sindaco Bloomberg che "Rifiuti Zero" può essere anche il futuro di New York ( abitanti che oscillano tra gli 8 e i 12 milioni nelle giornate lavorative).

Loro intorno ai 6.000.000 di abitanti hanno aderito a Rifiuti zero e al 2010 sono ad una percentuale di RD del 78%

Noi di Ato Toscana Centro siamo 1.540.934 abitanti ( dati ARRR -nota 1-delle province di Firenze, Pistoia e Prato) con una percentuale regionale del 37,22% - sempre dati ARRR nota 1.

E che hanno là più di noi?

Hanno i grattaceli: certo qui da noi di così alti non ce ne sono ( ma per il porta  porta forse sarebbe meglio, no?)

Hanno meno strade? Forse no ( dalla foto tutte quelle case saranno collegate con qualcosa, no?)

Mare e c elo ce l'abbiamo tutti!!!

E allora?

L'unica è che siano più "scemi".
Allora torna!

RIPORTIAMO ANCHE UN ARTICOLO DOVE SI PARLA ANCHE DI SAN FRANCISCO, CHE TROVATE AL LINK: http://campibisenzio.wordpress.com/2012/02/26/la-pillozzi-diserta-zero-waste-di-oggi-al-rinascita-paura-o-incontro-inutile-per-decisioni-gia-prese/

La Pillozzi diserta “Zero Waste” di ieri al Rinascita .. paura o incontro inutile per decisioni già prese ?

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Si è parlato di Zero Waste, ossia Rifiuti Zero, ieri pomeriggio nei locali del Circolo Rinascita di Campi. Un evento organizzato dal Gruppo di Acquisto Solidale Campiingas di Campi, alla presenza di ospiti che hanno affrontato il tema delle buone pratiche di smaltimento e riduzione dei rifiuti, in particolare l’esperienza positiva e di notevole esempio a livello mondiale della California senza inceneritori, con alti risultati economici e di gestione dei rifiuti, situazione che si pone in netto contrasto con alcune italiane; quella della Piana Fiorentina è sicuramente una di queste.
Un pomeriggio interessante e proficuo, ma quello che ha deluso i presenti è stata l’assenza ingiustificata dell’Assessore all’ambiente del Comune di Campi: Serena Pillozzi, che ha pensato bene di sottrarsi al confronto con l’Assessore Ciacci del Comune di Capannori (primo comune in Italia ad adottare Rifiuti Zero) e  con gli altri ospiti, che hanno illustrato ogni sorta di buone pratiche alternative all’incenerimento. Un comportamento, quello dell’assessore Pillozzi che come al solito non smentisce la classe politica campigiana. Delusione ed imbarazzo anche da parte degli organizzatori per questa assenza, neppure preavvisata, mentre a noi cittadini è venuta in mente una domanda: “Assessore Pillozzi, ha avuto paura del confronto, oppure ha ritenuto inutile l’incontro perchè le decisioni sono già state prese ?” .. e poi si parla di riallacciare il dialogo con i cittadini. Con questo modo di porsi è probabile che il prossimo anno “assente” lo sarà davvero ..
Il docu-film “Zero Waste” proiettato nell’incontro. Nel marzo del 2009 Francesco Barbieri, attivista di Gcr (Gestione Corretta Rifiuti), si reca a San Francisco in California, per prendere contatti con una delle amministrazioni più importanti del mondo che, tra le tante peculiarità, è divenuta un punto di riferimento per la gestione corretta dei rifiuti o, meglio, dei materiali post utilizzo. Per sconfiggere l’inceneritore di Parma, per sciogliere i grovigli dentro ai quali è protetto ogni ecomostro, occorrono iniziative poderose, sia per qualità che per quantità. In effetti, da quel marzo di due anni fa, Gcr ha prodotto una mole di lavoro impressionante, coinvolgendo i migliori attori che gravitano attorno al mondo dei rifiuti. Medici, chimici, architetti, tecnici, istituzioni, attivisti, perfino la Van Gansewinkel, un colosso, il quinto players europeo nella gestione dei rifiuti, che sarebbe disposta a venire a Parma a prendere i rifiuti a 100 euro a tonnellata, contro i 160 chiesti dalla locale Iren. Il viaggio in California fu talmente proficuo che a  Berkeley incontrò il sindaco, Tom Bates, che rilasciò un’intervista molto umana e profonda, invitando Parma a riflettere sul progetto dell’inceneritore, per fare marcia indietro e intraprendere la via corretta.  Anche Berkeley anni fa affrontò il tema come lo stiamo facendo noi oggi, con lo stesso calore e la stessa passione. I cittadini e i politici di allora, dopo un grande confronto, presero coscienza degli strascichi che l’inceneritore si sarebbe portato dietro, anche dopo il suo spegnimento. In California non fu possibile incontrare il sindaco di San Francisco impegnato, allora, nella corsa per diventare governatore. Venne lasciato però un regalo: una punta di Parmigiano, un libro e un disco di Giuseppe Verdi.  Il dono fu accompagnato da una lettera: “Un piccolo dono a un sindaco molto speciale di una città molto speciale. Ci sarebbe piaciuto intervistarti anche per un minuto soltanto. A Parma i nostri politici vogliono costruire l’inceneritore per risolvere il problema dei rifiuti. Il coraggio e lo spirito di Gavin Newsom potrebbe aiutare la nostra comunità a incamminarsi ‘on the road to zero waste’“. Il 16 dicembre 2009, durante la serata a teatro Due con Paul Connett, Gianni Tamino e Luigi Campanella, arrivò una lettera dalla California: “Dear Mayor Vignali, sono rammaricato nell’apprendere che Parma stia considerando di trattare i propri rifiuti solidi urbani mediante un inceneritore. San Francisco ha una esplicita politica di opposizione all’incenerimento. In passato anche noi abbiamo dovuto fronteggiare un’emergenza rifiuti e prendemmo in seria considerazione la costruzione di un inceneritore. Fortunatamente la nostra popolazione ha mostrato una grande lungimiranza e si e’ sollevata per respingere questo progetto. Non abbiamo preso questa decisione con leggerezza, ne’ le offriamo i nostri consigli senza offrirle anche il nostro aiuto e sostegno. Ci organizzeremo per mostrarle il nostro programma di lavoro nel riciclo e nel compostaggio. Trasformiamo i residui di cibo e gli sfalci del verde in fertilizzante organico, molto richiesto dalle fattorie e dalle vigne locali. Questo fertilizzante arricchisce il nostro terreno, ci fa risparmiare nell’utilizzo dell’acqua, riduce l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici e allo stesso tempo riduce le emissioni di co2 in atmosfera. Parma è il centro dell’Emilia Romagna, la patria di alcuni dei più famosi e squisiti cibi e vini del mondo. Consideri la decisione di fare compost e di arricchire la sua regione come un contributo a questa copiosa eredità dell’Emilia Romagna ed un passo in avanti nella salvaguardia del nostro pianeta”. Un’invito rivolto a tutta la cittadinanza e alle Istituzioni in particolare, sempre attuale, è quello che si possa mostrare quella lungimiranza evidenziata dalle comunità di Berkeley e San Francisco.
Il caso di San Francisco è solo un esempio oltreoceano con la quota del 77% di riciclaggio, un esempio molto più di casa nostra è Capannori. L’obiettivo più spinto con l’assenza di scarti dalle produzioni è l’obiettivo della strategia Zero Waste, ovvero rifiuti zero. Un’idea nata negli anni settanta, e tra i suoi principali teorici c’è Paul Connett, professore di chimica alla St. Lawrence University. La strategia è semplice. Bisogna combinare i cicli produttivi in modo da eliminare i materiali di scarto (i rifiuti di una produzione diventano materia prima in altri processi), oltre a creare beni di consumo riciclabili al 100 per cento. Il cammino verso un obiettivo impegnativo come questo permetterebbe di ridurre i volumi in discarica, oltre ad eliminare l’incenerimento, permettendo di aumentare dall’altra parte la quantità e la qualità dei materiali da riciclare. Corollario a tutto questo è l’incentivazione al riuso ed alla riparazione dei prodotti, oltre all’eliminazione del packaging. Ovviamente nella città californiana si differenzia di tutto: plastica, alluminio, carta e molto altro e la tassa pagata sui rifiuti dai suoi abitanti dipende dalla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti. E l’amministrazione punta a fare ancora meglio: il 100% di rifiuti riciclati entro la fine del decennio.
VIDEO AL LINK SOPRA

nota 1- DATI ARRR 2010: Scarica Dati%20RU%20provinciali%202010
fonte immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Market_Street_San_Francisco_From_Twin_Peaks.jpg
altri articoli:
  1. San Francisco e New York? Rifiuti Zero
  2. 1° PARTE VIDEO: 11-10-2011--Jack Macy, responsabile del progetto Zero Waste della contea di San Francisco, espone il processo intrapreso dalla metropoli californiana per raggiungere una quota di raccolta differenziata maggiore del 70% [nel 2010 sono già arrivati al 78% - video presa diretta sotto] e promuovere concretamente le pratiche della riduzione, riuso, riciclo e recupero. San Francisco ha 6.000.000 di abitanti, Roma circa la metà: un buon esempio!
  3. 2° PARTE VIDEO sopra
  4. VIDEO PRESA DIRETTA > Puntata del 22-01-2012: "IMMONDIZIA ZERO" ( di San Francisco se ne parla dal minuto 1.22.00 circa)
  5. http://www.unimondo.org/Notizie/New-York-e-gli-USA-verso-Obiettivo-Rifiuti-Zero
  6. Obiettivo ZERo per Francesco Sodo che è laureato in Scienze Ambientali presso l’Università degli Studi di Bari nell’anno
  7. sito rifiuti zero di Capannori http://www.rifiutizerocapannori.it/component/content/article/38-fp-rokstories/147-sanfrancisco.h

4 commenti:

  1. Tutto bene, però cominciamo a smettere di parlare di "Rifiuti Zero", che è tecnicamente sbagliato. La traduzione corretta di Zero Waste è "Zero Scarti", che è cosa ben diversa. Un caro saluto,
    Simone Larini

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  2. Pure io ho sbagliato, nella fretta... Zero Waste si traduce correttamente con "Zero Spreco" o "Zero Sprechi".

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  3. Ciao Simone,
    si anche noi crediamo che la filosofia di "scarti zero" sarebbe più idonea che dire rifiuti zero, però per l'appunto ero a cercare direttive ecc e nei testi in inglese WASTE lo usano sia per dire scarti che per dire rifiuti (IT: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2008:312:0003:0030:IT:PDF -- EN:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2008:312:0003:0030:EN:PDF). L'importante è che, anche se ormai questa "corrente" si chiama "rifiuti zero" (e cambiarla....la vedo dura!!), ci si trovi d'accordo sul significato corretto che gli dobbiamo dare e sviluppare tutte le strategie che ci ruotano intorno e andare avanti. Un saluto. Catia

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  4. Zero sprechi, zero sprechi, non zero scarti. Il problema è che possiamo essere d'accordo tra noi sulla corretta accezione, poi però il problema è che quando si parla di 'rifiuti zero' succede che la gente ci piglia tutti per fuffari. E hanno pure ragione, perchè persino le persone più incolte si rendono conto che rifiuti zero è letteralmente impossibile. E siccome gli slogan servono proprio per penetrare presso il grande pubblico, perchè continuare a farsi del male? Io dico che qualcuno che comincia a smettere di usare gli slogan scemi ci vuole e quindi sono partito a dare il buon esempio. Un caro saluto a tutti, S.

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