L’ALLEANZA
n. 13.22 Ancona, 17 settembre 2022
COMUNICATO STAMPA
I CONTI PURTROPPO TORNANO SEMPRE
ED A PAGARE SONO I CITTADINI
Le Associazioni ambientaliste marchigiane esprimono in primo luogo
la propria forte vicinanza a tutti coloro che hanno avuto vittime tra i propri
cari ed hanno subito danni, anche materiali, dall’ultimo estremo fenomeno
climatico che ha colpito le Marche.
Da anni si è denunciato il rischio che la produzione di C02
derivante dalle attività umane potesse provocare un innalzamento della
temperatura e con esso l’avvio di una stagione di cambiamenti climatici. Da
anni si è chiesto da parte di ambienti scientifici, cittadini, associazioni, che
venisse posto un freno alle cause scatenanti il cambiamento climatico ed ai
fattori climalteranti, così come alle azioni che potessero aggravare le
conseguenze dei nuovi e sempre più frequenti ed intensi fenomeni climatici
quali il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico etc.
L’affrontare i cambiamenti del clima richiede un impegno
internazionale, vedi gli accordi di Kioto e successivi che, però, si sostanziano
in tante azioni coerenti a livello locale, nel Paese, nelle nostre Regioni, Provincie
e Comuni. Possiamo dire che tale impegno è riconoscibile anche nelle scelte
degli amministratori del nostro territorio?
Ad esempio è corretto non porsi il problema di limitare
l’inquinamento da C02 nelle nostre città e nei nostri porti nonostante la
pubblicazione di rapporti scientifici che dimostrano l’incidenza di decessi
(+110 l’anno nel centro di Ancona)? E’ corretto progettare e realizzare la
distruzione dei boschi (che riducono la C02) sulle nostre montagne per l’interesse
economico di pochi (Monte Catria, Sarnano, Montefortino)? E’ corretto
realizzare nuovi parcheggi nelle nostre città e non potenziare l’uso del mezzo
pubblico? E’ corretto continuare a cementificare il territorio ignorando la
proposta di legge regionale di iniziativa popolare firmata da oltre 8.000
cittadini marchigiani per una nuova norma per il consumo zero di territorio? È
ammissibile non dare piena e rapida attuazione ai piani di bacino, realizzando prioritariamente
i bacini di laminazione per mitigare gli effetti delle piogge torrenziali che subiranno
ancora i nostri fragili territori fluviali?
Le cause puntuali che hanno determinato questa tragedia dovranno
essere analizzate con attenzione e il territorio dovrà essere monitorato e manutenuto
in modo sistematico, area per area, corso d’acqua per corso d’acqua, con il
concorso dei proprietari dei terreni attraverso lo strumento del contratto di
fiume, per restituire ai suoli la capacità di assorbire al meglio gli eventi
sempre più estremi, invertendo la tendenza ad effettuare interventi puntuali ed
invasivi come è stato fatto fino ad ora rincorrendo le emergenze.
La politica anche in questi giorni dimostra ad ogni livello
di non essere sensibile a questi problemi salvo piangere lacrime di coccodrillo
dopo. Nei programmi elettorali dei principali contendenti non vi è quasi nulla
sul cambiamento climatico, se non generiche promesse. Paghiamo anni di fonti
fossili, compreso il gas. Poi c’è qualche spiritoso che accusa gli ambientalisti
di ritardare il progresso quando le responsabilità sono a carico di chi
amministra e chiude gli occhi!
Purtroppo, alla fine, tali errori della politica presentano il conto sotto forma dei disastri ambientali e sono i cittadini, solo i cittadini, sempre i cittadini che pagano due volte, prima per i danni che subiscono e poi per le spese della ricostruzione.
L’ALLEANZA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE MARCHIGIANE: CAI, ENPA, FEDERAZIONE PRO NATURA, GRIG, ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LUPUS IN FABULA, SALVIAMO IL PAESAGGIO, WWF.
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