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lunedì 11 gennaio 2016

Gli interessi oscuri sull'aeroporto di Siena


Siena, 17:08 - 09 gennaio 2016 (AGV NEWS)

Cosa avrà di così strategico l'aeroporto di Siena? Se lo domandano inquirenti e magistrati di tre diversi distretti giudiziari, alle prese con intercettazioni, documenti acquisiti, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, faide massoniche in corso. Sì, faide massoniche, specialmente dopo che alcuni “elenchi” sono finiti in mano alla magistratura creando notevole imbarazzo e lo smarrimento dei fratelli massoni travolti “a loro insaputa”. Un poco come trent'anni fa con il diluvio della P2. Allora quelli che con la P2 c’entravano poco o niente, non poterono far altro che aprire l’ombrello per ripararsi alla meglio, sperando che la buriana passasse, consapevoli che niente sarebbe stato più come prima. Oggi, invece, per non restare travolti provano a prevenire il disastro, tentando di salvare dalle prevedibili macerie quella che si ostinano a considerare l’idea pulita di massoneria. E così alcuni depositari dei segreti sui nuovi assetti massonico-politico-affaristico-giudiziari cominciano a varcare le soglie delle procure per raccontare e riferire.

L'AFFAIRE AEROPORTO Non è un’impresa facile né indolore, anzi. Un corpo a corpo in cui i 22mila massoni del Grande Oriente d’Italia si affrontano senza esclusione di colpi in una guerra che si combatte soprattutto in Toscana, la patria della massoneria italiana, in particolare a Siena, culla delle logge, e nelle campagne circostanti. In città si guerreggia ancora intorno a piazza Salimbeni e alla sede del Monte dei Paschi. Nelle campagne, invece, il teatro dello scontro è Ampugnano, frazione del comune di Sovicille, dove un pezzo della Siena che conta, dal Monte al comune, vorrebbe trasformare un aeroporto in miniatura in una grande struttura internazionale, come Pisa e Firenze anzi da raccordare a Pisa e Firenze magari attraverso la realizzazione di una unica società di gestione e l'apertura a investitori privati. Un progetto molto contestato a livello locale, fortemente voluto da una oligarchia politico-massonica benedetta da Gustavo Raffi che, anche per questo è oggetto di attacchi feroci e, cosa quasi inaudita in quell’ambiente, perfino pubblici.

INTRECCI DI POTERE Accade perfino sulla più democratica delle piazze, Internet, per esempio sul sito grandeoriente-democratico.com, coordinato da Gioele Magaldi, giornalista del Sole 24 Ore ed autore di un volume che ricostruisce l'evoluzione della massoneria italiana. Gli contestano di tutto a Raffi: un rapporto personalistico con le istituzioni e il potere, a cominciare da quello bancario del Monte, poi le strizzate d’occhio a una parte del Pd targato Renzi e rappresentato dal suo braccio destro Luca Lotti. Ma soprattutto non gli perdonano la deficitaria gestione finanziaria del Grande Oriente causata in particolare da una serie di operazioni immobiliari per l’acquisto di sedi lussuose e di prestigio attraverso la società Urbs.

GLI AFFARI DELLA URBS È uno snodo importante della massoneria italiana questa Urbs, i cui atti sono stati rinvenuti in casa di un commercialista calabrese che da tempo è al centro delle inchieste sul riciclaggio di danaro dei maggiori casati criminali della 'ndrangheta: dai Piromalli ai Mancuso passando per i Molè. Responsabile è il fiorentino Enzo Viani, una sorta di tesoriere del Grande Oriente, ex dipendente del Monte dei Paschi in pensione, un conservatore di ferro, ma disinvolto, tanto da essere fan dell’ex comunista Graziano Cioni contro il cattolico Matteo Renzi alle primarie Pd per il sindaco di Firenze. Un contrasto che non lasciò malanimo, anzi spinse Renzi a valutare positivamente le forze e la caparbietà di Viani, fino al punto di spedirgli il fidatissimo Lotti con tanto di ramoscello di pace e offerta di sicure future alleanze.

LA STRADA SPIANATA A VIANI Il chiarimento spianò a Viani la strada per la nomina a presidente dell’aeroporto di Ampugnano dallo stesso Pd senese e dal Monte dei Paschi. Il Pd, in particolare, si avvicina al tema delle logge con approcci assai diversi. Grazie ai buoni uffici del più accreditato foglio locale, Il Corriere di Siena, guidato da Stefano Bisi, che è stato anche il presidente del Collegio regionale toscano dei massoni del Grande Oriente prima di insediarsi ai vertici del Goi con l'appoggio di ben duemila “grandi elettori” calabresi. E torniamo all'interrogativo iniziale: cosa avrà di strategico l'aeroporto di Siena? Perchè è al centro di un conflitto politico-massonico senza precedenti?

I PASSAGGI PER FAR DECOLLARE L'AEROPORTO DI SIENA Le grandi manovre sono iniziate con un aumento di capitale che ha fatto scendere di pochi punti le quote dei soci pubblici. Quel tanto che basta per ribaltare il rapporto di forze a vantaggio degli investitori privati. Ottenuto tale risultato si può iniziare con la raccolta degli investimenti necesari all'espansione e potenziamento dell’aeroporto, step by step. Le vicende degli aeroporti piccoli e medio-piccoli italiani lo testimoniano: tutti hanno perdite milionarie ogni anno; tutti inseguono un impossibile pareggio di bilancio allungando piste ed incrementando voli e passeggeri. 
Ecco perché bisogna fare estrema attenzione: far gestire a privati su concessione ministeriale una infrastruttura aeroportuale, che ovviamente riveste un interesse pubblico, è questione delicata.
 Per questo la legge è ben chiara, e il Decreto ministeriale 521/97 disciplina la procedura di privatizzazione di una società che gestisce un aeroporto: la scelta del nuovo socio privato deve avvenire mediante una gara ad evidenza pubblica il cui fine è quello di rendere quanto più trasparente possibile la selezione del nuovo socio privato; di favorire la diffusione dell’azionariato e di tutelare l’interesse pubblico preminente. Punto nevralgico di tale procedura è la redazione di uno schema di “invito a manifestare interesse” da inviare al ministero dei Trasporti per l’approvazione. L’ invito deve contenere: gli elementi indispensabili affinché eventuali partners privati possano capire l’oggetto e le modalità della privatizzazione; come viene richiesto lo sviluppo e la gestione dell’ infrastruttura; la qualità e la quantità dell’impegno economico-finanziario richiesto al nuovo socio (indicando ad esempio in che percentuale e con che modalità il nuovo socio entrerà nella compagine sociale; i tempi di permanenza nella società, etc…). Solo dopo l’approvazione ministeriale, l’invito deve essere pubblicato su quotidiani nazionali e sulla Gazzetta Ufficiale della Unione Europea, in modo da garantirne una adeguata e necessaria diffusione.

L'ACCORDO CON IL FONDO GALAXY Tutto chiaro. Tutto trasparente. Certamente, se non fosse che a Siena le cose, secondo le indagini in corso, sono andate diversamente e la società aeroportuale, in barba alla trasparenza ed al rispetto della legge, ha siglato un patto con il fondo di investimenti Galaxy, che gestisce pubblico denaro affidatogli dalle Casse dei depositi e prestiti italiana, francese e tedesca. Subito dopo, la società ha deliberato nell'assemblea straordinaria un aumento del capitale sociale a 80 milioni di euro (astenuto il socio Aeroporto di Firenze). Un aumento di capitale che moltiplicherebbe di 27 volte il capitale sociale, da 3 milioni e 375mila euro a 83 milioni e 375mila euro. Perché una tale enorme ricapitalizzazione? Quali progetti di sviluppo aeroportuale sottintendeva la società, con i cittadini di Sovicille e di Siena tenuti totalmente all’oscuro dell’operazione?

LE TANTE LACUNE NELLA PROCEDURA Non bastasse, la società ha anche approvato nella stessa assemblea un “invito a manifestare interesse” di cinque righe, che non contiene alcun riferimento all'aumento di capitale, all’intenzione di privatizzare la società, all'impegno economico richiesto al nuovo socio, al tipo di sviluppo previsto. Ovviamente la società non ha mai inviato al Ministero detto invito per la necessaria approvazione prevista dalla legge, con la conseguenza che nessuna procedura di privatizzazione della società aeroportuale senese è attualmente pendente presso il Ministero dei Trasporti! Senza avere la necessaria autorizzazione ministeriale, l’invito è stato comunque pubblicato su alcuni quotidiani nazionali, ma non sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea! Fin qui il ministro dei Trasporti ha potuto ignorare tali lacune, adesso però si ritrova costretto a prendere atto che l’omesso invio al ministero dello schema di selezione, l’omessa pubblicazione dell’invito a manifestare interesse sulla Gazzetta ufficiale europea, l’omessa indicazione nell’invito dell’intenzione di privatizzare e di ogni altro particolare finanziario dell’operazione, possono trovare una ragione solo nell’accordo preesistente tra Banca Monte dei Paschi di Siena, Aeroporto di Siena S.p.A. ed il Fondo Galaxy, risultato alla fine vincitore della selezione organizzata.
 Accetterà, il renziano non allineato, Graziano Delrio di fare da notaio lasciando andare avanti la privatizzazione della Società Aeroportuale Senese ed accettando di ritrovarsi andrà avanti di fronte un accordo definitivo a seguito del quale la maggioranza del capitale sociale sarà stata privatizzata, senza che nessuna procedura di privatizzazione sia mai stata formalmente attivata e autorizzata dallo stesso Ministero? Se anche volesse, l'irruzione sulla scena della magistratura che “atterra” a Siena seguendo i vari filoni di una contesa massonico-politica senza precedenti, potrebbe non consentirglielo più.

Le inchieste avviate da tre Procure italiane ruotano attorno alle procedure di privatizzazione dello scalo toscano

di Paolo Pollichieni 1708 09 gennaio 2016 fonte ilVelino/AGV NEWS  Siena

FONTE: http://www.ilvelino.it/it/article/2016/01/09/gli-interessi-oscuri-sullaeroporto-di-siena/07e20cf4-fbac-4d6a-a756-a4c85c873ae2/

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