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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

lunedì 19 ottobre 2015

Genova: il consiglio comunale dice No all’inceneritore previsto dallo Sblocca Italia di Renzi

Genova Approvata in consiglio comunale la mozione contro l’inceneritore previsto dallo Sblocca Italia di Renzi. Con 19 voti favorevoli, 8 contrari, 7 astenuti, su 34 presenti il consiglio comunale  ha approvato la mozione contro l’articolo 35 della legge `Sblocca Italia´, che prevede un impianto di incenerimento dei rifiuti nella Regione Liguria. La mozione  è stata proposta del capogruppo FdS Antonio Bruno e  ha visto i voti favorevoli di Fds, Sel, M5S, Udc, Lista Doria, Possibile, Progresso Ligure e i consiglieri del Gruppo Misto Paolo Gozzi, Mario Baroni e Salvatore Caratozzolo e il solo voto contrario del PD insieme alla Lista Musso invece si sono astenuti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, i consiglieri del Gruppo Misto Francesco De Benedictis e Salvatore Mazzei, e Giovanni Vassallo (Pd).

Segue le Mozione

VISTO l’articolo 35 della legge 164 del 11.11.2014 (Sblocca Italia), che interferisce coi programmi regionali e interviene sull’autonomia della Regione Liguria e dei Comuni Liguri, imponendo un impianto di incenerimento non previsto dal Piano Regionale Rifiuti del 25 marzo 2015;
PREMESSO CHE con questa legge gli inceneritori sono definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”, per autorizzare il Consiglio dei Ministri a decidere in merito, anche contro il parere del Consiglio Regionale, provocando un ulteriore innalzamento   dell’  inquinamento  atmosferico    ( metalli   pesanti,  diossine,   particolato ultra-fine) e azzerando l’impegno dei cittadini virtuosi, con gravi ricadute per la salute e l’economia e con infrazione delle norme comunitarie.
Sapendo che la popolazione ligure è stata per decenni inquinata, avendo sul suo territorio, densamente abitato e a prevalente vocazione turistica, ben tre centrali a carbone, con ricadute negative sull’ambiente e sulla salute (vedi studi medico-scientifici qualificati a livello internazionale e accertamenti della Procura di Savona);
ESSENDO gli inceneritori infrastrutture “pesanti”, impianti molto costosi, che richiedono alimentazione con flussi di indifferenziato garantiti per 25 anni, deprimono la RD e inducono a produrre sempre più rifiuti per ammortizzare l’investimento, a carico degli utenti con elevate tariffe TARI ed elevate bollette per elettricità prodotta con incentivi statali;
ESISTENDO scenari operativi alternativi, impianti a freddo con trattamento meccanico e biologico per recupero di materia dall’indifferenziata (TMB), praticabili e praticati, che costano molto meno, si costruiscono più velocemente, comportano più posti di lavoro, non inquinano con danni alla salute e all’ambiente, emettono meno gas serra, permettono di risparmiare energia in quantità tripla;

Per tutte queste considerazioni

IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA
manifesta pubblicamente il proprio dissenso verso l’art 35 della legge Sblocca Italia:
ESPRIME CONTRARIETA’ all’uso del sito Tirreno Power di Vado (SV) o altri per incenerimento o combustione di CSS, ritenendo inaccettabile che si ipotizzino altre fonti inquinanti come quelle degli inceneritori, su un territorio già pesantemente provato e che richiederebbe invece bonifica;
CONCORDA con il Presidente della  Liguria sulla contrarietà alla costruzione di nuovi incenritori in Regione e chiede al Consiglio Regionale di opporsi all’attuazione dell’art 35 della legge “Sblocca Italia” nella Conferenza Stato Regioni del 9 settembre 2015 in quanto lesiva dell’autonomia e degli interessi regionali;
ADERISCE alle richieste del Coordinamento ligure GCR contenute nelle Petizioni cartacea e on line “No a incenerimento dentro o fuori Regione Liguria” e nella lettera aperta alla Giunta regionale (vedi sito gcrliguria.wordpress.com);
APPOGGIA la Legge di Iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO depositata in Parlamento, che prevede: 
a) l’avviamento al percorso verso Rifiuti Zero con raccolta porta a porta e tariffa puntuale (si paga in base a rifiuti residui prodotti); 
b) la realizzazione di impianti di compostaggio della frazione organica e della frazione verde (foglie, sfalci e potature) che costituisce quasi il 40% dei rifiuti prodotti; 
c) il riciclo dei rifiuti raccolti in modo differenziato all’interno della regione in cui vengono prodotti, eliminando l’inquinamento derivante dal trasporto fuori regione; 
d) la realizzazione di impianti a freddo che permettono di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando ulteriore materia seconda preziosa dall’indifferenziato residuo.





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