Come
da copione la conferenza dei servizi da’ il via libera all’inceneritore
alle porte di Firenze, ma è solo l’inizio di un braccio di ferro con le
comunità che non abbandonano certo il campo. Pronto un diluvio di
iniziative per sbarrare la strada ad un impianto inutile e dannoso.
La
gente intervenuta al presidio nonostante sia il 6 agosto è davvero
tanta: oltre trecento persone con l’appoggio del Comitato “Mamme no
inceneritore”, del coordinamento dei comitati della Piana,
dell’Assemblea contro le nocività e di Zero Waste Italy. Molti sono
addirittura tornati dal mare per dimostrare che la difesa della salute e
delle alternative non va in vacanza. Forte il sostegno dei consiglieri
regionali del Movimento 5 Stelle e di Sinistra SI, che hanno bloccato la
conferenza per ore chiedendo di poter assistere.
Poi,
inevitabile, è arrivato il si “politico” dei “conferenzieri”, che hanno
blindato la loro riunione dicendo no ad una delegazione dei cittadini
che chiedeva di poter almeno assistere.
Da
oltre 15 anni la partecipazione e la trasparenza non ci sono mai state.
E anche questa volta sono state bandite da “decisori politici”
evidentemente “pappa e ciccia” con il proponente HERA-Q-Thermo. Nota
positiva ed inquietante per i proponenti il parere negativo del comune di Sesto Fiorentino,
che dovrebbe ospitare l’impianto e che ha sfiduciato la sindaca Biagiotti, caduta proprio sull’inceneritore (e sul raddoppio della pista aeroportuale).
che dovrebbe ospitare l’impianto e che ha sfiduciato la sindaca Biagiotti, caduta proprio sull’inceneritore (e sul raddoppio della pista aeroportuale).
Certo è facile per gli altri comuni dire sì ad un impianto inquinante che verrà costruito sulla pelle altrui. Ma non è detto che ilcomune di Sesto non possa far vedere i sorci verdi ai “padroni in
casa d’altri”, lastricando l’iter realizzativo dell’inceneritore di ostacoli, proprio a tutela dei cittadini.
casa d’altri”, lastricando l’iter realizzativo dell’inceneritore di ostacoli, proprio a tutela dei cittadini.
Non ha certo fatto una bella figura il comune di Campi Bisenzio,
che a dispetto di impegni assunti in consiglio comunale, non ha
partecipato alla seduta odierna, garantendo così l’appoggio nella
formula subdola del silenzio assenso.
Molti cittadini di quel comune presenteranno una formale richiesta di dimissioni al sindaco,
che non harappresentato le posizioni critiche del consiglio comunale, mancando di difendere
i propri cittadini (Case Passerini è al confine con il comune di Campi).
che non harappresentato le posizioni critiche del consiglio comunale, mancando di difendere
i propri cittadini (Case Passerini è al confine con il comune di Campi).
Ma la figura più negativa l’ha fatta il sindaco di Firenze Nardella, che
anche in qualità di presidente della città metropolitana ha plaudito
alla decisione della conferenza dei servizi (lui naturalmente non era
presente) facendo strame di quell’impegno al confronto (in cui non
avevamo mai davvero creduto) che a parole aveva preso in Palazzo Vecchio
il 24 luglio.
Il
confronto caro a Nardella evidentemente è quello a 90 e non a 360 gradi
come chiesto dalle “Mamme No inceneritore” e dai cittadini. Se il
confronto è su formare un comitato di controllo sulle emissioni
dell’inceneritore se lo faccia da solo. Ai cittadini interessa discutere
quali soluzioni effettivamente intraprendere per una gestione dei
materiali di scarto moderna, sostenibile, partecipata e foriera di molti
posti di lavoro locali (distretto del riciclo-riparazione-riuso).
Il
sindaco Nardella è un Pinocchio inaffidabile e vanesio, che
probabilmente pensa che gli altri siano abbagliati dal suo “pensiero
unico” appiattito sugli inceneritori. Ed ora? Quadrifoglio (che ogni
anno fa pagare ai cittadini salate addizionali per non aver raggiunto i
minimi di RD) canta vittoria, dicendo che in autunno partiranno i
lavori, ma sa benissimo di bluffare.
Di sicuro partiranno i ricorsi al Tar contro le decisioni della conferenza dei servizi e
nel frattempo si dovrà attendere ancora il progetto esecutivo
dell’impianto (non si sa dove verranno portate ceneri e polveri
dell’inceneritore così come mancano ancora dettagli sulle emissioni).
Inoltre saranno messe in campo fin da settembre mobilitazioni potenti
per imporre a tutta la Piana sistemi di raccolta porta a porta e per
mettere a punto forme di disobbedienza civile per non finanziare
l’impianto (che naturalmente dovrebbe essere pagato dalle bollette dei
cittadini!).
Insomma la partita rimane del tutto aperta e tutt’altro che vinta da parte del partito degli affari. Certo una domandacontinua a pesare come un macigno: chi difende i cittadini una volta
che i decisori politici si sono iscritti al partitodi Hera? Bruciare rifiuti significa bruciare la
democrazia?
Non lo permetteremo.
che i decisori politici si sono iscritti al partitodi Hera? Bruciare rifiuti significa bruciare la
democrazia?
Non lo permetteremo.
Un
pugno di invasati e di “vanesi in carriera” non riuscirà ad ipotecare
il futuro di quelle decine di bambini che stamani con le loro mamme e le
loro famiglie erano ad un presidio riuscitissimo proprio perché teso a non bruciare il loro futuro.
Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy
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