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CALENDARIO

giovedì 4 giugno 2015

TTIP: “Caro Onorevole ti scrivo”: l'Europa e l'Italia Stop TTIP

AGGIORNAMENTO 10 GIUGNO 2015:

Strasburgo: annullato confronto su #TTIP. Stop TTIP Italia “ la mobilitazione continua” 


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Sabato 6 e Domenica 7 ci sarà in tutta Italia una mobilitazione contro la firma del trattato TTIP. La mobilitazione si pone a ridosso dell'inizio della discussione e delle votazioni relative al trattato nella riunione plenaria del Parlamento Europeo.
A Firenze il Comitato Fiorentino STOP TTIP sarà presente nei due giorni all'interno della Fierucola di piazza SS. Annunziata. In particolare organizzeremo presso il  gazebo all'interno della piazza un Presidio Sabato 6 dalle 17.00 alle 19.00
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verso il voto del 10 giugno al Parlamento europeo

Un'ondata crescente di pressione politica da parte delle cittadine e dei cittadini europei e italiani per chiedere che i diritti delle persone, dei lavoratori e dell'ambiente non vengano svenduti agli interessi delle lobbies economiche.
E' partita la campagna di Stop TTIP Italia, la coalizione di più di 250 organizzazioni della società civile che si oppone al negoziato commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, verso gli Europarlamentari chiamati al voto.


Gli strumenti per far sentire la propria voce saranno il mail bombing e i tweets di protesta, che giungeranno all’apice nella giornata del 10 giugno, durante la votazione a Strasburgo della Risoluzione sul TTIP, che darà indicazioni alla Commissione Europea sui limiti e le criticità da considerare durante il negoziato. Oltre a questo decine di iniziative sul territorio nazionale, la mobilitazione degli oltre 40 comitati territoriali, il rilancio della petizione europea ormai vicina ai due milioni di firme serviranno a spingere per un voto contrario al documento di compromesso che dà corpo ai peggiori fantasmi già evocati dalle reti sociali in tempi non sospetti e per sottolineare, ancora una volta, la necessità di un blocco dei negoziati Usa - UE.

La questione dell'arbitrato internazionale, il rischio di un pesante abbattimento degli standard sociali e ambientali, di qualità del cibo e del lavoro, la nascita di organismi tecnici di regolamentazione senza alcun controllo da parte di quelli democraticamente eletti, la privatizzazione dei servizi: tutto questo è sul piatto di una mensa imbandita, i cui unici invitati sono i grandi gruppi di interesse economico.

Contro questo attacco senza precedenti ai diritti fondamentali, la mobilitazione dal basso si snoderà attraverso il 5, 6 e 7 giugno con presidi e iniziative di controinformazione, rivolte ad una cittadinanza tenuta sostanzialmente all’oscuro dei negoziati dai grandi organi di stampa. Milano, Torino, Roma, Firenze, Genova e decine di altre città hanno in programma uno o più eventi nella cornice di questa tre giorni di mobilitazione internazionale. Seguirà, il 9 giugno, la partecipazione al consueto #TTIPTuesday, che vede l'invio di un'ondata di tweets ai parlamentari ogni martedì della settimana, per sensibilizzarli sui rischi del TTIP, e la mobilitazione diffusa il 10 giugno durante il voto a Strasburgo.

“La società civile di entrambe le sponde dell'Atlantico è mobilitata a tutela dei diritti di tutti” sottolinea Monica Di Sisto tra i portavoce della Campagna Stop TTIP Italia, “per far presenti le critiche e le argomentazioni che, nonostante il tentativo di delegittimazione da parte del Governo Italiano e della Commissione Europea, stanno trovando comunque spazio nella discussione al Parlamento Europeo come abbiamo dimostrato in un'analisi puntuale sulla Risoluzione Lange. La tutela dell'agricoltura di qualità italiana e delle economie locali non è un 'mito', ma è parte integrante di un'uscita sostenibile dalla crisi”.

“Il confronto aspro a Bruxelles della scorsa settimana alla Commissione Commercio Internazionale sull'arbitrato”chiarisce Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna italiana, “mostra come la questione della tutela delle prerogative democratiche dei Paesi non sia un optional. E come la proposta di compromesso della Commissione Europea non sia solo inapplicabile, ma anche insostenibile politicamente: non serve un arbitrato sugli investimenti in un accordo tra Paesi avanzati come Usa e Ue”.

 “Le recenti rivelazioni di Wikileaks” sottolinea Marco Bersani, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia, “mettono in evidenza il tentativo di negoziare questi trattati lontano da occhi indiscreti. La presunta trasparenza del TTIP, ad esempio, ancora largamente insufficiente, è stata ottenuta solo grazie alle forti pressioni della società civile e di alcuni europarlamentari, tenuti lontano dalle stanze che contano: Il TTIP è anche una questione di democrazia”.

Il fine settimana Stop TTIP sarà anche l’occasione per inviare dai territori un chiaro messaggio ai leader del G8 riuniti in Germania, che in cima all’agenda hanno proprio l’accordo TTIP. In particolare, verrà rilanciata la petizione europea tesa a raccogliere adesioni contro il trattato. Obiettivo è raggiungere quanto prima i due milioni di firme.

Campagna Stop TTIP Italia

Per contatti:
Monica Di Sisto – 335 8426752
Elena Mazzoni – 328 1312595
Marco Bersani – 329 4740620



La campagna di pressione sugli europarlamentari
http://stop-ttip-italia.net/verso-il-10-giugno-a-strasburgo-ora-tocca-a-te/


La petizione europea
http://stop-ttip.org/firma 
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Care amiche e cari amici dei comitati e delle associazioni promotrici,
ci siamo. Il 10 giugno prossimo il Parlamento europeo voterà la Risoluzione in cui esprime il suo parere sull’andamento dei negoziati. La Commissione Commercio Internazionale (INTA) del Parlamento europeo consegna all’aula un testo disgraziato.
Certo: qui e lì si vede l’azione della Campagna, la forza che abbiamo avuto nell’imporre loro di pensare all’ambiente, ai diritti del lavoro, alla protezione degli standard. Ma sui punti cruciali non ci siamo: ISDS, cooperazione regolatoria, liberalizzazione ancora più accentuata del mercato dei carburanti fossili e svendita dei servizi pubblici sono intatti, anche se impacchettati in diciture più eleganti e complesse di quelle contenute nel testo iniziale della relazione Lange.
Il voto in Commissione INTA ha visto la saldatura stretta tra Popolari e Socialdemocratici, senza alcuna eccezione, che hanno difeso gli emendamenti peggiori, anche in contraddizione con alcuni da loro stessi firmati; GUE (quindi sinistra, come Podemos, Syriza, l’Altra Europa), Verdi, 5 stelle e pezzi della destra come Lega, separatisti vari schierarsi per il no; la Marine Le Pen non presentarsi al voto, nonostante i tanti proclami degli scorsi mesi. La vittoria della maggioranza è stata schiacciante, schiacciata sulla peggiore versione del testo possibile, ma altrettanto pressante il tam tam dei social e delle email contro chi si è assicurato questa vittoria di Pirro. Chi è passato per Bruxelles parla di parlamentari sconcertati per i tanti contatti ricevuti e le pubbliche sanzioni, per tutti i gusti.
Per questo tocca a noi: dobbiamo mettere sotto pressione frontalmente tutti i parlamentari, in particolare quelli della maggioranza, in vista del voto del 10 giugno.

a) gli dobbiamo scrivere e far scrivere
Abbiamo elaborato un messaggio generico destinato alle persone meno coinvolte e a chi vuole fare qualcosa. Lo abbiamo pubblicato sul sito e dobbiamo farlo circolare il più possibile, via siti e social (http://stop-ttip-italia.net/verso-il-10-giugno-a-strasburgo-ora-tocca-a-te/). L'elenco degli Europarlamentari di maggioranza suddivisi per circoscrizione elettorale li trovate a questo link http://stop-ttip-italia.net/lelenco-degli-europarlamentari/ 

b) dobbiamo metterli sotto pressione “faccia a faccia”
E’ importante che noi, come comitati locali e associazioni, contattiamo con un testo più dettagliato i parlamentari dei nostri territori, in particolare quelli della maggioranza, per fargli sentire che, oltre a una quantità di messaggi generici, gli stiamo col fiato sul collo perché sappiamo quello che scrivono e li terremo di qui al 10 sotto osservazione speciale.
Con le altre associazioni delle reti europee , per questo, abbiamo concordato un testo di massima più dettagliato, che mira soprattutto a creare contraddizione tra i parlamentari della maggioranza (popolari e socialdemocratici) indicando loro in coda al messaggio alcuni degli emendamenti che essi stessi avevano presentato, e che, ad esempio, respingevano l’ISDS o escludevano i servizi pubblici dal negoziato, introducendo una lista specifica (positive list) per i servizi che l’Europa intendeva liberalizzare, cosicché fosse chiara la posizione della Commissione e contestabile senza dubbi, e che in Commissione INTA loro stessi o i loro colleghi hanno bocciato, preferendo la versione disgraziata.
Qui sotto trovate il testo della mail concordata da inviare e gli indirizzi di tutti i parlamentari “utili” già divisi per circoscrizione elettorale coii loro recapiti. Dovreste contattarli via email subito, al massimo entro venerdì 5 giugno, e farci sapere se/come vi rispondono inoltrandoci le loro email all’indirizzo email della campagna.

c) il 9 giugno è di nuovo TTIP Tuesday, e ci concentreremo sempre sugli stessi, territorio per territorio, per farli sentire “attenzionati” prima del voto via Twitter. Fate attenzione alle comunicazioni in proposito che riceverete Domenica 7 e Lunedì 8.

d) il 10 tutti su twitter e fb: come con il voto in INTA, faremo una sorta di “social-diretta”, per capire chi vota che cosa. A Bruxelles e a Strasburgo i nostri colleghi europei organizzeranno azioni e mobilitazioni. Ci fanno sapere che ci sarà un fantoccio-lobbista gigantesco che si aggirerà per il parlamento col suo cane-TTIP al guinzaglio… ci sarà da divertirsi. Se volete unirvi, possiamo darvi tutte le informazioni.

e) le firme: siamo sicuri che i primi 2 milioni di firme verranno consegnati ai parlamentari in quei giorni. Anche questa attività è in via di definizione

A presto, 
Stop TTIP Italia

Lettera da inviare agli Europarlamentari 
(elenco degli Europarlamentari di maggioranza suddivisi per circoscrizione elettorale li trovate a questo link http://stop-ttip-italia.net/lelenco-degli-europarlamentari/ ) 

Gentile Parlamentare Europe*,
Il 10 giugno voterete una risoluzione che potrebbe avere un impatto fortissimo sul futuro dei cittadini europei: la risoluzione sulla Transatlantic Trade and Investment Partnership o TTIP. La bozza di risoluzione votata nella Commissione INTA il 28 Maggio non riflette affatto le preoccupazioni profonde e il dissenso manifestato dai cittadini europei e in Italia dalle oltre 240 associazioni, sindacati e organizzazioni che sostengono la Campagna Stop TTIPdagli oltre 40 Comitati locali che la rappresentano nel territorio  e da molte autorità locali, a partire dai comuni di Ancona e Milano, che con proprie mozioni e risoluzioni hanno manifestato il proprio dissenso rispetto ai contenuti e all’andamento del negoziato.
Queste obiezioni sono state rappresentate anche dai Suoi 13 colleghi che in Commissione INTA hanno votato contro la risoluzione Lange. E sono riflettute anche in molti degli emendamenti i suoi colleghi - e forse anche lei - avete presentato nelle diverse commissioni, e che il testo approvato dalla Commissione INTA, con il voto di alcuni tra i firmatari stessi, ha sconfessato. Alcuni di questi emendamenti li riportiamo in fondo a questa email come prova dell’evidente contraddizione tra alcune proposte che hanno raccolto pur largo consenso, almeno sulla carta, e il risultato ottenuto col voto del 28 maggio.
Un’ampia coalizione europea di oltre 375 organizzazioni e reti vi ha già scritto in vista del voto in INTA presentandovi tutte le proprie preoccupazioni e le minacce rappresentate dal trattatohttp://corporateeurope.org/international-trade/2015/03/meps-must-protect-public-eu-us-trade-deal-threat. Oggi con ancora più forza da tutta Europa stiamo contattando tutti voi, nostri rappresentanti in Parlamento, perché approviate una risoluzione decisa che chiarisca che il Parlamento Europeo respingerà ogni futuro accordo su commercio o investimenti che non sia negoziato nel pubblico interesse e minacci importanti diritti acquisiti in una lunga battaglia per la democrazia ancora in corso in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
Il nostro messaggio è chiaro: o il testo cambia radicalmente nel corso della Plenaria o Le chiediamo di respingerlo. Questo cambiamento deve necessariamente prevedere, in maniera inequivocabile, che vengano eliminati dal testo ed esplicitamente esclusi come possibilità future
1. l’ Investor State Dispute Settlement (ISDS) o ogni altro analogo sistema che preveda un simile, anti-democratico meccanismo, tanto con profilo di arbitrato privato quanto pubblico
2. La Cooperazione regolatoria Usa-Ue nella forma proposta
3. La liberalizzazione dei servizi pubblici e la deregulation dei  servizi finanziari
4. L’indebolimento, nei fatti, del principio di precauzione e della sicurezza alimentare, sociale e ambientale
5. I riferimenti ad ogni precedente trattato che nei fatti li prevede/introduce/non esclude (es. CETA)

Il potere che lei ha di approvare o respingere questa risoluzione gliel’abbiamo dato noi. Non svenda questa possibilità di fare la cosa giusta per fare un piacere agli interessi sbagliati.


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