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venerdì 11 ottobre 2013

SEL: COMUNICATO STAMPA - INCENERITORE DI SELVAPIANA


INCENERITORE DI SELVAPIANA. 
Romanelli e Lazzerini (SEL): 
"Sorprendenti le parole di Barducci, capogruppo Pd a Rufina, che rivela il segreto di pulcinella, ovvero che l'inceneritore di Selvapiana è ormai tramontato. Ma non perché adesso sono cambiate le condizioni: le condizioni non ci sono mai state. Il merito della svolta che porterà finalmente anche le istituzioni a prenderne atto va attribuito a quei cittadini che da anni si battono per la Strategia Rifiuti 0. E alle forze politiche, come Sel, che hanno voluto un Piano Regionale dei Rifiuti che non fosse la sommatoria di quelli, insostenibili, realizzati da Provincie come Firenze".

"Le parole del Capogruppo del PD al Comune di Rufina Andrea Barducci sono davvero sorprendenti. Affermare che l'inceneritore di Selvapiana non è più necessario perché oggi sono cambiate le condizioni esterne (produzione dei rifiuti, ecc) è quasi una barzelletta e francamente sa molto del gesto di disperazione di chi vuole intestarsi una vittoria della quale non ha il merito anziché ammettere una palese sconfitta" - dichiarano Mauro Romanelli, Consigliere Regionale, e Riccardo Lazzerini, Consigliere Provinciale, di Sinistra Ecologia Libertà.

"Le condizioni per fare l'inceneritore di Selvapiana in realtà non ci sono mai state. L'inserimento dell'impianto nel Piano Provinciale dei rifiuti di Firenze è frutto di una forzatura che risponde a logiche che non hanno niente a che fare con il corretto trattamento del ciclo dei rifiuti. Una forzatura che è una delle tante di un Piano obsoleto al quale Sel si è opposta votando contro in Consiglio provinciale e venendo per questo esclusa dalla maggioranza dall'omonimo Presidente della provincia Andrea Barducci".

" E vale la pena anche ricordare che l'impianto è situato in una zona considerata cassa di espansione per le piene del torrente Sieve e che all'indomani delle nuove disposizioni Regionali che vietano le edificazioni nelle zone ad alta pericolosita’ idraulica, ci siamo trovati di fronte ad una Legge Regionale ad hoc, alla quale in Consiglio Sel ha votato contro, proprio per ripristinare la possibilità di realizzare a tutti i costi e contro ogni logica quell'impianto".

"Allora cerchiamo di fare un po' di chiarezza. Finalmente sta emergendo quello che era chiaro fin dall'inizio. Non ci sono e non ci sono mai state le condizioni per la costruzione di un nuovo impianto a Selvapiana, e nemmeno per mantenere in essere quello esistente. Ma il merito della svolta che porterà finalmente anche le Istituzioni a prenderne atto va attribuito a quei cittadini e a quelle forze politiche che da anni si battono per l'adozione di buone pratiche che sostengono la Strategia Rifiuti Zero. E a chi ha voluto un Piano Regionale dei Rifiuti che non fosse la sommatoria di quelli, insostenibili, realizzati da Provincie come Firenze".

"Il nuovo Piano Regionale, per quanto ancora a nostro parere insufficiente, per esempio nel permanere della previsione, anch'essa ambientalmente devastante, di Case Passerini, perlomeno non è la sommatoria pedissequa dei piani obsoleti già approvati o proposti in approvazione dagli Ato toscani, e finalmente riconosce che la diffusione della raccolta porta a porta su tutto il territorio regionale e la creazione della filiera industriale del riciclo sono anche e soprattutto politiche di sviluppo e politiche ad alta potenzialità occupazionale. Da questo nuovo piano, sicuramente più realistico, non da cambiamenti oggettivi della realtà che esistono solo nella testa di Barducci, emergerà l'inutilità dell'Impianto di Selvapiana. Impianto che ormai, se fosse un essere umano, si potrebbe definire, un dead man walking" - concludono Romanelli e Lazzerini.

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