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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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venerdì 26 aprile 2013

COMUNICATO STAMPA liste civiche d'opposizione del Valdarno - valdisieve dei comuni di Londa-San Godenzo-Rufina-Pelago-Reggello-Incisa




Comunicato stampa: dopo l’assemblea ATO le opposizioni di Valdarno e Valdisieve chiedono pareri ad ARPAT e al primo dipartimento della provincia.

Lo scorso Dicembre l’ATO Toscana Centro ha approvato un nuovo piano economico finanziario per la realizzazione dell’inceneritore  “I Cipressi” in località Selvapiana, Rufina. I costi dell’opera sono passati dai previsti € 42.000.000,00 a € 88.143.586,04.
Dubbia l’utilità dell’opera: secondo dati AER, mediamente, la raccolta differenziata in Valdarno e Valdisieve raggiunge il 60%. Il rifiuto indifferenziato da bruciare è di una decina di tonnellate annue, l’impianto I Cipressi è dimensionato per bruciare oltre 68.000 tonnellate annue.
Quanto approvato all’ ATO, con il voto favorevole di tutti i Sindaci presenti, pone forti dubbi; in particolare l’inceneritore sarà autorizzato come “impianto a terra”, quindi privo di funzioni di termovalorizzazione. Smaltirà solo rifiuto pretrattato proveniente da tutta la provincia e per il 10% dai Comuni della Valdisieve; quest’ultimi però non possono pretrattare perché non dispongono di idonei impianti. Servirebbero investimenti a sei zeri per realizzarli, quindi l’indifferenziato della Valdisieve non entrerà mai nell’impianto di Selvapiana. Il documento presenta anche anomalie tecniche sulla codificazione della tipologia di rifiuti.
Queste osservazioni, in qualità di consiglieri comunali di Londa, Rufina, Pelago, Reggello, San Godenzo e Figline Valdarno, le abbiamo poste ad ARPAT e al Primo Dipartimento Ambiente della provincia di Firenze chiedendo un loro parere.
Ricordiamo che l’area su cui giacerà l’inceneritore è oggetto di un provvedimento della Giunta regionale che la classifica ad alto rischio idraulico e quindi inedificabile. Un provvedimento successivo del Consiglio Regionale ritiene l’area ad alto rischio ma edificabile previo opere di regimentazione del fiume Sieve.  L’inceneritore quindi sarà costruito cementificando l’alveo della Sieve con dubbie conseguenze per la sicurezza dei tratti successivi.
Il nostro non è un “Not In My Back Yard”, non nel mio cortile, ma una questione di non convenienza tecnica ed economica; l’impianto non recupererà i costi di realizzazione perché difficilmente lavorerà a pieno regime, almeno che non arrivino centinaia di autotreni con rifiuti da tutta Italia. Non ci sarà produzione di energia elettrica; i cittadini non trarranno benefici dall’opera ma subiranno l’alto impatto ambientale e visivo, aumento del traffico di mezzi pesanti sulla viabilità,  indebitamento dei comuni, svalutazione economica delle aree agricole e degli immobili prossimi all’impianto, minore capacità di attrazione turistica e forse anche un peggioramento delle condizioni di salute. Un’opera che riduce la qualità ambientale del territorio il quale si contraddistingue per la presenza del Parco delle Foreste Casentinesi, per la strada dei vini del Chianti Rufina, per il progetto internazionale delle Foreste Modello e per l’agricoltura ecologica.
In questo modo I Cipressi non può funzionare. Occorre ripensare il tutto a cominciare dal piano rifiuti interprovinciale e regionale.

Consiglieri Comunali Valdarno Valdisieve

Tiberio Corsinovi, Pierpaolo Gori, Maria Cristina Paoli (Londa), Elisa Tozzi (Reggello), Cleto Zanetti (San Godenzo), Roberto Renzi (Figline Valdarno), Antonio Polverini (Rufina), Sandra Bartolini (Pelago)

ALLEGATI:
  1. LETTERA ALLA PROVINCIA  
  2. LETTERA AD ARPAT 
  3. DELIBERA 13/2013 DI ATO TOSCANA CENTRO (approvazione piano economico di AER)

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