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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

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lunedì 25 marzo 2013

VENETO: Marcon srl, dal TAR no all'ampliamento!

E DOPO LA SENTENZA DEL TAR VENETO (721/2011 - 722/2011) , ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE IL RICORSO IN APPELLO DELLA MARCON SRL. (sentenze n. n. 04068/2012 e n. 04069/2012).

Dopo la sentenza del TAR del Veneto è apparso nella stampa locale un articolo della Marcon SRL dove l'imprenditore esprime il proprio rammarico per la sentenza a lui avversa. Riteniamo giusto puntualizzare e ribadire la nostra posizione da sempre chiara e trasparente.
comunicato stampa del 5-5-2011
“COMITATO PRIMAVERA”
Via Garibaldi, 11 - 31010 Maser (TV) - Tel. 0423 546121 - comitatoprimaveramaser@hotmail.it

EVVIVA
sono 10 anni che noi del Comitato Primavera chiediamo che chiuda o che venga trasferito questo stabilimento troppo vicino alle case.     
Soddisfazione da parte dei componenti del  COMITATO PRIMAVERA di Maser dopo aver appreso che il TAR del Veneto ha accolto il ricorso presentato il 14 maggio del 2010 annullando di fatto la delibera Regionale che autorizzava l’ampliamento dello stabilimento (che lavora rifiuti anche tossico nocivi a Maser) della MARCON SRL.
E’ la presidente del Comitato Zoggia Lorena ad intervenire:
“Noi del Comitato Primavera sono 10 anni che lottiamo affinché non venga concesso questo ampliamento; chiediamo con forza il rispetto del nostro diritto di godere delle nostre abitazioni, di vivere in un ambiente sano e di non subire disagi connessi all’attività di trattamento rifiuti che si svolge vicino alle nostre case. Da sempre noi sosteniamo che questa attività deve essere trasferita in un altro sito. 
In questi dieci anni noi del “Comitato Primavera” abbiamo sostenuto una battaglia che ci ha visto più volte andare in Municipio a protestare e a denunciare i continui problemi che questa attività ha creato, questa attività è troppo vicina alle case, (in quella zona vivono circa 300).
Tutto era iniziato circa 9 anni fa, voluto anche dall’allora amministrazione comunale di Maser (che per sistemare una critica situazione igienico sanitaria) sosteneva  che l’unica soluzione fosse quella di concedere l’ampliamento (ma non dell’attività). Noi del Comitato Primavera riteniamo singolare che, per sistemare una situazione critica, si sia scelto di concedere un ampliamento; avremmo ritenuto più opportuno non agevolare l’ampliamento dello stabilimento si dovevano, piuttosto, cercare soluzioni per ridurre l’impatto dell’attività nell’area circostante l’azienda.
I cittadini di Maser si sono allora riuniti in un comitato e nel mese di giugno del 2009 è stata depositata una relazione (evidenziando una serie lunghissima di criticità) nella quale venivano ben esplicitati anche i rischi IDRAULICO, SISMICO, CHIMICO relativi all’area, rischi che non erano stati adeguatamente valutati nel progetto presentato.
Ora grazie al lavoro fatto, in questi anni, dal Comitato Primavera abbiamo raggiunto l’obiettivo.
Non dovevamo arrivare a questo punto: è chiaro che ci dovevamo fermare prima, i segnali erano chiari: non si doveva permettere l’ampliamento di questa attività pericolosa in un’area che, al di là delle definizioni tecniche, rimane un’area impropria.
E non dica l’imprenditore che non sapeva e che ha buttato tanti denari:
Il Comitato ha sempre dichiarato che avrebbe fatto ricorso e che si sarebbe opposto; inoltre nel mese di novembre 2009 sono state consegnate al Sindaco 750 firme di cittadini per chiedere di impugnare al TAR del Veneto l’eventuale parere favorevole della Commissione VIA (rispettando così gli impegni presi in campagna elettorale):fare scelte che privilegiano la salute dei cittadini agli interessi, pur legittimi, di un imprenditore; di tutelare la salute dei cittadini  insieme alla salvaguardia del territorio”.
“Siamo oggi molto felici del risultato ottenuto anche se spesso noi cittadini siamo soli a combattere queste battaglie per la vita e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
Un grazie particolare quindi ai molti cittadini, ai tecnici, e alle associazioni  che in questi anni ci hanno dato una mano.”
Ora è fondamentale la collaborazione dei vari enti interessati per aprire, al più presto, un tavolo di confronto con l’imprenditore così da trovare alternative e siti idonei dove poter dislocare questo tipo di attività, quella zona non potrà mai sopportare una attività così pericolosa.


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