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martedì 3 luglio 2012

Comunicato Stampa: vertenza CIP6


Ad Acerra presentata dall’Associazione “Diritto al Futuro” la vertenza che vede convenuti dinanzi al Tribunale Civile di Nola  l’ENEL Servizio Elettrico,  il GSE, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas e la Cassa Conguaglio Settore Elettrico.
COMUNICATO STAMPA
Presso la Casa dell’Umana Accoglienza di Acerra oggi è stata presentata la vertenza promossa contro la “truffa” rappresentata dal Cip 6 e dai provvedimenti nazionali che, in violazione delle normative  comunitarie, hanno di fatto incentivato gli impianti di incenerimento dei rifiuti e  sottratto fondi alle vere energie rinnovabili.
 Grazie alle migliaia di adesioni alla campagna avviata dal  2009 su tutto il territorio nazionale,  il 5 luglio a Nola e il giorno successivo a Torino, si terranno le prime udienze relative alla vertenza che vede convenuti l’ENEL Servizio Elettrico,  il GSE, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas e la Cassa Conguaglio Settore Elettrico per la restituzione delle somme indebitamente corrisposte dagli utenti del servizio elettrico attraverso la componente A3 della bolletta.
Presenti Rossano Ercolini, Presidente dell’Associazione“Diritto al Futuro”, Bruno Ghigi, tesoriere,  e l’avv. Tommaso Esposito tra i componenti del collegio di avvocati che patrocinano la causa.   
“Abbiamo mantenuto l’impegno assunto con i tanti cittadini che ci hanno creduto e sostenuto  – esordisce il Presidente Ercolini – e non a caso siamo ad Acerra a testimoniarlo. Questa città ha dato molto alle ragioni della lotta contro l’incenerimento dei rifiuti e per la diffusione della strategia “Rifiuti Zero”. Non potevamo che partire da Acerra, dove ad aderire sono stati in tanti e dove, contro la volontà dei cittadini, si è imposto un impianto di dimensioni gigantesche la cui realizzazione è di fatto la vera ragione dell’emergenza rifiuti in Campania, il vero affare sotteso ad un Piano di smaltimento dei rifiuti che mostrava le sue falle fin dalla sua adozione; l’affare rappresentato dai contributi per la produzione di energia elettrica di cui beneficia,  come per la quasi totalità degli inceneritori in esercizio in Italia, pur non rappresentando la combustione dei rifiuti una fonte di energia rinnovabile.”
“Dopo innumerevoli momenti di iniziativa e di raccolta di adesioni in tante piazze d’Italia, ce l’abbiamo fatta! Siamo arrivati davanti al Giudice, a Nola e di Torino, con due distinte vertenze, perché sia smascherato l’imbroglio, tutto italiano, di favorire la lobbie inceneritorista. Essere qui ad annunciarlo è già un successo, non era affatto scontato” - continua Rossano Ercolini- “testimonia il coraggio dei cittadini che non si arrendono, la possibilità  che persone comuni  si rivolgano alla giustizia civile per riavere quanto ingiustamente pagato, che negli anni ha raggiunto la cifra di  oltre 50 miliardi di Euro e destinato a crescere di circa 5 miliardi l’anno e che  chiama in giudizio,  a rendere conto di quello che si è fatto per anni in violazione delle normative europee, giganti economici e autorità statali
 “Si vedrà se avremo ragione di fronte alla legge.  Una cosa è certa – aggiunge Bruno Ghigi – noi con i nostri legali ce la stiamo mettendo tutta. Anche l’inceneritore di Acerra può essere chiuso  e in futuro non escludiamo di intraprendere altre vertenze.
A prendere la parola è stato poi l’avv. Tommaso Esposito che ha illustrato i contenuti della vertenza.
“A promuovere il giudizio a Nola sono oltre trenta titolari di contratto con Enel Servizio Elettrico S.p.A. che rivendicano il diritto alla restituzione delle somme già indebitamente corrisposte per il passato  e quello a non corrispondere più alcunché per il futuro relativamente a una quota della componente tariffaria A3 perché in contrasto con il diritto comunitario.”
In particolare quelle somme riguardanti il sovrapprezzo per oneri di incentivazione della produzione di energia secondo quanto previsto dal provvedimento cosiddetto cip 6 con riguardo alla produzione da fonti “assimilate” alle fonti rinnovabili nonché quelle somme per l’acquisto di energia prodotta da impianti di incenerimento sia per la parte non biodegradabile che per la parte biodegradabile dei rifiuti e le somme corrisposte e da corrispondersi per l’incentivazione dell’energia prodotta dall’impianto di Acerra previste dalle leggi emesse in deroga rispetto alla normativa vigenti”
“Sosteniamo che il Giudice debba disapplicare la normativa nazionale che prevede forme di incentivazione che  violano  Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea  e  la direttiva 2001/77/CE  e dichiarare nulle, invalide e comunque inefficaci  le clausole del contratto stipulato con Enel Servizio Elettrico S.p.A. nelle parti in cui sono state e vengono addebitate agli attori dette somme mediante la componente A3 della bolletta. L’esito lo conosceremo fra qualche anno. Intanto essere riusciti nell’impresa di proporre una domanda in sede civile credo che sia già  un risultato importante che ci incoraggia a proseguire nell’impegno, conclude l’Avv. Tommaso Esposito.
Per contatti Rossano Ercolini 3382866215
        Avv. Tommaso Esposito  3358167020

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