VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

sabato 24 luglio 2010

INCENERITORE DI MONTALE - CONFERENZA STAMPA 23 LUGLIO ORE 11.00 CAFFE' LE GIUBBE ROSSE FIRENZE .

                           








COMUNICATO STAMPA

Firenze 23 luglio 2010

LA PIANA E' AVVELENATA - I CITTADINI SI APPELLANO ALLA PROCURA E

DENUNCIANO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA ED I SINDACI

Il l 27 marzo 2010, il Forum Ambientalista, il Comitato per la chiusura dell'inceneritore di Montale e i
Cittadini Uniti Montemurlesi, supportati dall'Avv. Claudio Tamburini HANNO DIFFIDATO (con un atto
opportunamente notificato a ciascuno) il PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA
TOSCANA il Presidente della Giunta Provinciale di Pistoia e i sindaci dei Comuni di Montale, Quarrata,
Agliana, Pistoia, Montemurlo e Prato, affinchè questi ognuno per le proprie competenze, emettesero le giuste e opportune ordinanze di divieto al consumo e alla commercializzazione di quanto prodotto in area di ricaduta degli inceneritori di Montale e di Baciacavallo.

Le motivazioni di tale richieste, originano dalla preoccupazione per le massive emissioni di diossine (quasi 7 volte i limiti consentiti dalla legge) fuoriuscite per almeno 75gg nel 2007 dall'inceneritore di Montale,
nonché dalla conoscenza (se pur tardiva e incompleta) dei risultati sui monitoraggi ambientali e biologici
eseguiti su campioni biologici e su animali (in particolare polli) in area di ricaduta dell'inceneritore , e che
hanno costantemente dimostrato la grave contaminazione da diossine e PCB in tutta l'area.

Nonostante questi dati, i Sindaci – ordinati per legge a tutelare la salute dei cittadini - non hanno provveduto ad emettere le necessarie ordinanze di divieto di consumo e commercializzazione di quanto prodotto nelle aree contaminate.

La situazione è certamente peggiorata dopo che sono stati resi noti i risultati delle analisi volontarie a cui si
sono sottoposte due madri di Agliana e Montale che hanno fatto analizzare il latte con cui nutrivano i figli
neonati.
Ebbene il latte di quelle madri contiene livelli molto alti di diossine, ma la cosa più preoccupante è che il
profilo emissivo di 12 molecole diossino simili appartenenti ai Policlorobifenili (PCB dioxin – like)
riscontrati nei campioni di latte materno, sono del tutto sovrapponibili al profilo dei PCB emessi
dall'impianto di incenerimento (dati dello stresso gestore e di ARPAT) e al profilo dei PCB riscontrati nella carne di pollo.

Neppure questo però è stato sufficiente a convincere amministrazioni ed enti di controllo (ASL e ARPAT) ad agire finalmente per la tutela della salute dei cittadini., in particolare delle future generazioni.

Neppure i dati sulla contaminazione dell'acqua, compresa quella potabile, sono riusciti a smuovere gli
amministratori dalla fatalistica accettazione di una contaminazione che (a loro dire) rappresenta il prezzo del benessere.

Aria, cibo e acqua, niente è più sicuro e la sensazione che se ne ricava è che quella fonte di inquinamento che si fa finta di cercare, in realtà sia ampiamente conosciuta, ma altrettanto protetta.

Per questo visto che neppure a seguito dell'atto di diffida e nonostante la situazione si sia aggravata, niente
si è mosso né sul versante Regione né su quello dei Comuni dell'area pistoiese e della stessa Provincia di
Pistoia, (le uniche risposte, per'altro assai parziali e intelocutorie sono arrivate dal Comune di Prato, verso il quale sono in corso richieste di ulteriori dettagli), ci vediamo costretti a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, affichè questa, attraverso l'ampia documentazione che abbiamo messo loro a disposizione, voglia valutare se nei fatti denunciati susssistano a carico del Presidente della Regione e dei
Sindaci diffidati, responsabilità penalmente rilevanti.

Forum Ambientalista Nazionale - Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO - PT
 
Scarica Atto di Denuncia
 
I comitati contro il termovalorizzatore denunciano tutte le istituzioni, anche Enrico Rossi

"Alla base la mancata emissione di ordinanze di divieto al consumo e alla
commercializzazione di quanto prodotto nell'area di ricaduta"
23/07/2010 - 13:42


         Una denuncia alla procura di Firenze contro il presidente della Regione Enrico Rossi, i sindaci di Prato, Pistoia, Montale, Quarrata, Agliana, Montemurlo e il presidente della Provincia di Pistoia.
         E' quella presentata dal coordinamento dei comitati della Piana di Firenze-Prato-Pistoia, insieme al Forum ambientalista nazionale.
         Alla base della denuncia, è stato spiegato, la mancata emissione di ordinanze di divieto al consumo e alla commercializzazione di quanto prodotto nell'area di ricaduta dell'inceneritore di Montale, in provincia di Pistoia, a seguito dello sforamento delle emissioni di diossina del 2007.
         L'iniziativa è stata illustrata oggi a Firenze dall'avvocato Carlo Tamburini insieme, tra gli altri, ad Adriana Pagliai del coordinamento dei comitati e Ciro Pesacane presidente del Forum ambientalista.
       "Lo scorso marzo - hanno spiegato i presentatori - abbiamo diffidato Rossi e i sindaci affinché ognuno, per propria competenza, emettesse le ordinanze di divieto a consumare e commercializzare prodotti e cibi nelle zone contaminate. La situazione è peggiorata e dalle analisi volontarie a cui si sono sottoposte due madri della zona, si sono riscontrati livelli alti di diossine nel latte materno".
        I presentatori hanno sottolineato che "dagli amministratori non abbiamo avuto riscontri o risposte, né hanno preso provvedimenti. Per questo, con la denuncia alla Procura, vogliamo accertare se vi siano aspetti penalmente rilevanti come il rifiuto in atti di ufficio o il reato di avvelenamento colposo degli alimenti".

RASSEGNA STAMPA del 24 luglio 2010:

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